Bangkok, Corte costituzionale: Prayut resta al potere

Il tribunale ha deciso che il mandato di 8 anni non è ancora scaduto. L'inzio si fa risalire al 2017 e non al 2014. Manifestanti pro-democrazia in piazza contro il verdetto.


Bangkok (AsiaNews/Agenzie) - Il mandato del primo ministro Prayut Chan-o-cha non ha superato il limite degli otto anni previsti dalla legge, per cui il generale potrà restare in carica fino al 2025.

Lo ha sentenziato oggi la Corte costituzionale della Thailandia, stabilendo che l’inizio del mandato si considera a partire dal 6 aprile 2017, data in cui è entrata in vigore anche la Costituzione vigente. Di conseguenza non sono stati fatti valere ai fini della sentenza gli anni di governo dal 2014 al 2017, durante i quali la Thailandia ha avuto una Carta provvisoria.

Il verdetto rispondeva alla richiesta di chiarimento presentata dal rappresentante della Camera, Chuan Leekpai, il 17 agosto. Secondo l’opposizione il generale 68enne avrebbe dovuto terminare il proprio incarico il 24 agosto di quest’anno, giorno in cui il tribunale ha sospeso il premier delle sue funzioni, assunte ad interim dal vice primo ministro.

Il colpo di Stato condotto dall’esercito a maggio 2014 aveva concluso un periodo di tensioni politiche iniziato con la proposta del precedente governo guidato da Yingluck Shinawatra di concedere un’amnistia generale a diverse personalità, tra cui il fratello ed ex primo ministro Thaksin, incarcerato per diverse accuse, tra cui corruzione e abuso di potere. 

Oggi i gruppi pro-democrazia hanno invocato manifestazioni contro la sentenza della Corte costituzionale.