Phnom Penh: confermata condanna a un'attivista cristiana

La prima sentenza contro Theary Seng a sei anni di carcere era stata emessa a giugno. Rigettata la richiesta di rilascio durante il ricorso. Continua anche il processo per tradimento contro il leader dell'opposizione Kem Sokha.


Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) - La Corte suprema della Cambogia ha confermato una condanna a sei anni di prigione per l’attivista cristiana Theary Seng, accusata di tradimento per aver sostenuto l’ex leader dell’opposizione Saim Rainsy e il Cambodian Nation Rescue Party (Cnrp), il partito messo al bando dal primo ministro Hun Sen.

È una sentenza “ingiusta”, ha affermato l’avvocato difensore Choung Chou Ngy, che aveva presentato il ricorso ad agosto. Il mese scorso la Corte d’appello aveva rigettato la richiesta di rilascio mentre il ricorso era sotto esame perché secondo i giudici la scarcerazione dell’attivista avrebbe influito sull’ordine pubblico.

Seng, che possiede anche il passaporto Usa e ha lavorato alla modifica della versione in lingua khmer della Bibbia, era già stata arrestata nel 2019 dopo il fallito tentativo di Sam Rainsy di tornare in Cambogia dall’autoesilio a Parigi. Al tempo erano stati arrestati oltre 120 attivisti. 

La prima condanna a sei anni di carcere a Seng era arrivata a giugno di quest’anno: “Questo regime non mi lascerà libera”, aveva detto prima della sentenza. “Sarà un verdetto ingiusto perché io e gli altri accusati siamo innocenti, ma viviamo in una dittatura”. Insieme a Seng erano state arrestate oltre 50 persone ancora fedeli al Cnrp. All’attivista cristiana, che in segno di protesta si era vestita da Statua della libertà, era stato proibito di entrare in aula e ascoltare il verdetto. 

Il Cnrp - accusato di tramare una rivoluzione per rovesciare il governo - è stato sciolto dalla Corte suprema di Phnom Penh nel 2017 e il suo attuale leader, Kem Sokha, arrestato. Alle elezioni tenutesi l’anno successivo il Cambodian People’s Party del premier Hun Sen ha vinto tutti i seggi, suscitando critiche da parte dei difensori dei diritti umani.

La repressione è aumentata dopo che Sam Rainsy - che guidava il Cnrp insieme a Kem Sokha - aveva dichiarato di voler tornare in Cambogia nel novembre 2019. Centinaia di attivisti e oppositori politici da allora sono stati arrestati. Contro Kem Sokha è ancora in corso un maxi processo per tradimento. I gruppi di difesa dei diritti umani sostengono che serva solo a silenziare le critiche al governo.