Riyadh cancella l’obbligo del ‘guardiano’ maschile per le pellegrine alla Mecca

Le donne che partecipano all’Hajj o all’Umrah non dovranno più essere accompagnate dal “mahram”. La conferma dal ministro saudita che ha messo fine a interpretazioni controverse di annunci del passato. Una norma che vale “per le donne provenienti da qualsiasi parte del mondo”. Alla Grande Moschea in atto un lavoro di ristrutturazione da 55 miliardi. 


Riyadh (AsiaNews) - Le donne che partecipano all’Hajj o all’Umrah, il pellegrinaggio maggiore e quello minore alla Mecca, luogo sacro per eccellenza dell’islam, non dovranno più essere “per legge” accompagnate dal “mahram”, il guardiano maschile (padre, marito o fratello). È quanto hanno annunciato le autorità saudite, riferimento del mondo sunnita, riformando una delle molte norme che - di fatto - contribuiscono a relegare in secondo piano l’universo femminile nella religione musulmana, vincolandolo ai dettami imposti dall’uomo. Una scelta che cade in una fase controversa per le donne, in piazza nell’Iran (sciita) per la libertà e i diritti dopo la morte della giovane curda Mahsa Amini per mano della polizia della morale. 

In una conferenza stampa all’ambasciata saudita al Cairo tenuta nei giorni scorsi, il ministro per l’Hajj e l’Umrah Tawfiq bin Fawzan Al-Rabiaha ha confermato che le donne in viaggio nel regno wahhabita possono compiere pellegrinaggi senza un guardiano maschile. Un tentativo di mettere la parola fine a polemiche e controversie sorte in passato all’annuncio della fine dell’obbligo del “mahram”, ma mai pienamente rispettate. Ora, in un’ottica di libertà e diritti, l’intervento di una delle massime cariche istituzionali saudite per sancire pari libertà di spostamento “per le donne provenienti da qualsiasi nazione al mondo”.

Rabiah ha inoltre aggiunto che non vi saranno limiti per quanto riguardo il rilascio di visti per il pellegrinaggio minore. “Qualsiasi musulmano - ha chiarito - che viene nel regno con un qualsiasi tipo di visto, può compiere l’Umrah”. Il ministro ha poi confermato gli sforzi in atto per modernizzare il processo di iscrizione dell’Hajj e dell’Umrah attraverso la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale. Ciò “include l’uso di robot per fornire alcune tipologie di servizi ai pellegrini”, unito allo sviluppo della piattaforma Nusk che mette a disposizione molte strutture per i pellegrini e i visitatori della Grande Moschea e consente di ottenere il visto “entro 24 ore”.

Concludendo la sua visita nella capitale egiziana, Rabiah ha incontrato il ministro egiziano del Turismo e delle antichità, Ahmed Issa, insieme all’ambasciatore saudita al Cairo e ad altri funzionari. Al centro dei colloqui le relazioni bilaterali fra i due Paesi e i servizi garantiti dall’Arabia Saudita ai pellegrini. Fra questi vi sono i lavori di ristrutturazione e ingrandimento della Grande Moschea alla Mecca, con investimenti di circa 55 miliardi di euro, i più imponenti e costosi della storia. Al tempo stesso Riyadh sta operando per ridurre i costi di partecipazione al pellegrinaggio, per renderlo accessibile a un numero sempre maggiore di fedeli.