Bangkok, dalle Chiese dell'Asia un contributo a tutto il mondo
di Giorgio Bernardelli

Entrati nella settimana conclusiva i lavori della Conferenza generale promossa in occasione dei 50 anni della Fabc, la Federazione delle Conferenze episcopali del continente. A fine lavori verrà diffuso un messaggio al popolo di Dio. Nessun vescovo è presente dalla Cina Continentale. Il card. Gracias: "Avvertiamo la loro mancanza, li sentiamo come una componente importante del nostro cammino".


Bangkok (AsiaNews) – “È venuto il tempo per le nostre Chiese dell’Asia di donare il proprio contributo alla Chiesa universale, soprattutto su temi come il dialogo interreligioso che per noi è vita quotidiana”.

A Bangkok - dove dal 12 ottobre è in corso la Conferenza generale promossa dalla Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia (Fabc) - i vescovi, sacerdoti e laici delegati da 29 Paesi hanno iniziato l’ultima settimana di lavori, che porterà alla conclusione di domenica 30 ottobre. Si è cominciato a riflettere su alcune nuove strade per rispondere come Chiesa alle grandi realtà emergenti dell’Asia di oggi. Linee d’azione che verranno riassunte in un messaggio finale al popolo di Dio - che verrà diffuso già nel fine settimana - e in un piano pastorale che invece verrà redatto nei mesi successivi.

Non sarà, però, una parola rivolta solo alle Chiese dell’Asia. Lo hanno chiarito questa sera in una conferenza stampa i tre presidenti di questa Conferenza generale: il card. di Yangon Charles Bo, presidente della Fabc, il card. Oswald Gracias, responsabile dell’organizzazione di questo evento e il card. di Bangkok Francis Xavier Kriengsak Kovitvanit. Ci sono infatti parole che stanno emergendo dalla discussione e che sono significative per le Chiese di tutto il mondo. “Molte nostre Chiese - ha osservato il card. Gracias - sono giovani, ma hanno lo stesso esperienze significative da offrire. Per noi - per esempio - il dialogo con le altre religioni è una sfida che viviamo da sempre e forse possiamo essere d’aiuto anche alle Chiese dell’Europa o degli Stati Uniti che oggi si interrogano sulle sue forme. Ma penso anche alla riflessione su pace e riconciliazione che hanno portato avanti le Chiese della Corea e del Giappone”.

Un altro tema di cui si sta parlando molto alla Conferenza generale di Bangkok è quello dei giovani. “Sono parte e protagonisti della nostra missione evangelizzatrice - ha commentato il card. Bo -. Se vogliamo cambiare l’Asia di oggi non possiamo che partire da loro, andando là dove sono. In questo senso ci sentiamo interpellati dalle sfide dei nuovi linguaggi e della comunicazione digitale”. In questo senso è molto significativo un nuovo strumento per avvicinare i giovani alla Bibbia che è stato presentato a margine dei lavori della conferenza: un volume che contiene dei QRcode attraverso cui il lettore arriva a video clip in cui alcune persone parlano di brani della Bibbia in relazione alla propria vita. Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione del card. John Dew di Wellington, Nuova Zelanda, di John Bergin, consulente delle United Bible Societies e dell'Ufficio per l’evangelizzazione della Fabc.

“Un’altra esperienza in questo senso - ha aggiungo durante la conferenza stampa il card. Kovitvanit - l’abbiamo vissuta ieri nella Giornata missionaria mondiale: grazie agli strumenti digitali i delegati presenti a Bangkok hanno potuto ‘incontrare virtualmente’ 20 diverse parrocchie sparse per tutta l’Asia”. A piccoli gruppi hanno visitato in questo modo – tra le altre - parrocchie di Mumbai, Dhaka, Seoul, Lahore, Yogyakarta, Pathein, Sabah, ma anche Darkhan in Mongolia, e altre a Taiwan, Brunei, Laos, Sri Lanka, Kazakistan e Filippine. La visita è iniziata con un'introduzione e un video della parrocchia, seguita da una conversazione con i delegati riuniti.

In questo sguardo che ha abbracciato tutta l’Asia è rimasta però ancora un vuoto: quello delle comunità cattoliche che vivono nella Repubblica popolare cinese. A una domanda di AsiaNews sulla presenza o meno di modalità di coinvolgimento di vescovi provenienti dalla Cina continentale, il card. Gracias ha risposto che in questa occasione non è stato possibile. “Avevamo rivolto l’invito - ha spiegato - ma le difficoltà legate alla pandemia hanno impedito la partecipazione (la Conferenza doveva svolgersi nel 2020, ma è stata poi rinviata fino ad oggi ndr). Se non ci fosse stata la pandemia sarebbero certamente qui con noi. Come si ricorderà - ha aggiunto l’arcivescovo di Mumbai - due vescovi cinesi hanno già partecipato al Sinodo a Roma e anche al Congresso teologico organizzato negli anni scorsi dalla Fabc proprio qui. Erano interessati a venire e sentiamo la loro mancanza. Sono una componente importante del nostro cammino”.