Il sud-est asiatico crocevia della politica internazionale
di Steve Suwannarat

G-20, vertice Apec e incontro dell'Asean: nelle prossime due settimane la regione accoglierà tre grandi vertici di capi di Stato e di governo non solo dalla propria area. Indonesia, Thailandia e Cambogia i Paesi ospitanti. Questioni centrali i conflitti in Ucraina e in Myanmar.


Bangkok (AsiaNews) - Per le prossime due settimane il sud-est asiatico ospiterà eventi di altissimo livello. Centrale sarà sicuramente il G-20 di Bali (15-16 novembre) che verterà inevitabilmente sulla crisi in Ucraina, ma non solo. L’incontro, ospitato dall’Indonesia, sarà però preceduto e seguito da due altri importanti appuntamenti.

Il primo, l’11 novembre, è il 40mo summit dei capi di Stato e di governo dei 10 paesi membri dell’Asean, l’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico, anticipato dalle giornate preparatorie. La sede ospitante è la capitale cambogiana Phnom Penh e l’incontro segnerà la fine della presidenza di turno della Cambogia, con l’Indonesia pronta a raccoglierne la non facile eredità.

Soprattutto per quanto riguarda il Myanmar, Paese membro dell’Associazione ma controllato da una giunta militare che dal primo febbraio 2021 l’ha fatto sprofondare nella guerra civile. L’Asean, che ha finora sostanzialmente confermato il principio della non ingerenza negli affari degli Stati membri, deve rispondere alle pressioni interne e esterne per un’azione più incisiva. Il piano in cinque punti elaborato lo scorso anno per consentire la fine delle ostilità e l’avvio di una soluzione al braccio di ferro tra militari e resistenza è evidentemente fallito.

L’adesione di alcuni membri in modo più diretto alla sfera d’influenza cinese che include il Myanmar, e la presenza nell’organizzazione di altri regimi non democratici, rendono difficile concretizzare a livello politico una netta condanna nei confronti del regime militare birmano. La stessa Cambogia è sottoposta da oltre trent’anni alla dittatura di fatto del premier Hun Sen.

È difficile che l’Asean possa fornire una risposta concreta. Pur chiudendo le porte alla partecipazione del leader del regime, Min Aung Hlain, l’organizzazione regionale ha continuato ad accogliere nei vari incontri interlocutori “non politici” designati dalla giunta.

La crisi post-pandemica, quella climatica e il conflitto in Ucraina saranno invece argomenti di assoluto rilievo nel vertice Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation) che si terrà a Bangkok il 18 e 19 novembre. Organismo internazionale attualmente sotto la presidenza thailandese, l’Apec ha un focus economico. Riunisce 21 Paesi, quasi tre miliardi di abitanti e 42mila miliardi di dollari di Pil. La necessità primaria sarà quindi di individuare come riportare a livelli adeguati di ricchezza e sviluppo la regione.

Tuttavia la presenza di posizioni diverse sui temi della democrazia e dei diritti potrebbe concludere l’evento allo stesso modo in cui si era concluso a maggio in occasione dell’incontro dei ministri del Commercio, quando i partecipanti non erano riusciti a trovare un accordo sul documento finale a causa delle visioni divergenti sull’aggressione della Russia (pure Stato membro) verso l’Ucraina.