Colombo: consegnate nuove case alle vittime degli attentati di Pasqua
di Melani Manel Perera

Alla cerimonia, tenutasi ieri, hanno partecipato diversi sacerdoti. Il progetto è stato finanziato dalla Caritas antoniana di Padova. Il cardinale Malcolm Ranjith: "Siamo pronti a perdonare i colpevoli se ammettono le loro responsabilità negli attentati".


Colombo (AsiaNews) - Ieri è stato consegnato un secondo gruppo di case del “Progetto abitativo di Sant’Antonio” destinate a 12 famiglie vittime degli attentati di Pasqua del 2019.

“Se i responsabili ammettono eventuali omissioni siamo pronti a perdonarli”, ha affermato l’arcivescovo di Colombo, il cardinale Malcolm Ranjith, in occasione della cerimonia di consegna. Le case sono state costruite in un’area a nord della capitale e sono state finanziate dalla Caritas antoniana di Padova.

All’evento hanno partecipato anche il vescovo ausiliare di Colombo, mons. Anton Ranjith, p. Lawrence Ramanayake, direttore della Caritas di Colombo, e numerosi sacerdoti.

“È un momento molto felice”, ha detto  Dharshani Weerapathran, una beneficiaria cattolica tamil. “Siamo davvero grati a chi ci ha donato questo progetto in un luogo tranquillo”. Anche se “allo stesso tempo sono molto triste per la morte di mia madre durante gli attentati di Pasqua”, ha aggiunto la donna. “Quel giorno eravamo entrambe presenti a Messa. Anch’io avevo riportato molte ferite. Mi madre, all’epoca 75enne, è morta per emorragia, mentre io ho dovuto affrontare un intervento chirurgico per rimuovere schegge di ferro”.

“L’ex presidente Maithripala Sirisena mi aveva promesso che sarebbe stata condotto un’indagine trasparente e indipendente sugli attentati”, ha spiegato l’arcivescovo. “Ma dopo aver ricevuto il rapporto della Commissione d’inchiesta mi ha chiesto come attuare le raccomandazioni”. 

“Gli ho risposto che il presidente non è tenuto a mettere in pratica quelle raccomandazioni - ha continuato il porporato -, ma che dovrebbe affidare l’incarico alla polizia e alla magistratura. Ma lui non mi ha risposto. Dopo di che la fiducia che avevo in lui è andata in frantumi”.

“Siamo pronti a dimenticare, ma non nascondete i colpevoli sotto la sabbia. Accettate la verità se volete sfuggire al karma buddista”, ha sottolineato mons. Ranjith.

Il 21 aprile 2019 alcuni attentati suicidi hanno colpito diverse chiese e tre alberghi, causando oltre 250 morti e 500 feriti.