Mons. Subianto Bunjamin presidente dei vescovi indonesiani
di Mathias Hariyadi

Il vescovo di Bandung eletto alla guida della Conferenza episcopale al posto del card. Suharyo. Ha 54 anni e la sua elezione segna un ricambio generazionale. Accanto a lui mons. Paskalis Bruno Syukur, vescovo di Bogor, sarà il nuovo segretario generale.


Bandung (AsiaNews) - Il vescovo della diocesi di Bandung, mons. Antonius Subianto Bunjamin, è stato eletto nuovo presidente della Conferenza episcopale indonesiana (Kwi), mentre il vescovo della diocesi di Bogor, mons. Paskalis Bruno Syukur è stato scelto come segretario generale.

Una decisione che segna un rinnovamento all’interno della Chiesa indonesiana. Il cardinale Ignatius Suharyo, presidente uscente della Conferenza episcopale indonesiana, a inizo mese, durante l'ordinazione episcopale del vescovo Valentinus Saeng come nuovo presule della diocesi di Sanggau, aveva detto che si aspetta che “i vescovi anziani passino il testimone a quelli giovani, dato che la maggior parte di noi ha ormai superato i 70”. 

Mons. Bunjamin ha 54 anni. Dopo aver frequentato il seminario minore di Mertoyudan, si è diplomato dottore in teologia ed è stato priore dell'Ordine della Santa Croce prima di diventare vescovo di Bandung. 

Mons. Syukur, invece, ha 60 anni. È stato capo dell’ordine dei frati minori in Indonesia e ha anche lavorato nella casa generalizia dei frati minori a Roma. Entrambi i prelati provengono da Giava occidentale. 

Mons. Bunjamin è stato segretario generale della Conferenza episcopale indonesiana per gli ultimi otto anni, durante i quali ha dimostrato di saper gestire anche i momenti più difficili per la Chiesa locale, comprese le dimissioni, legate a vari scandali, di due vescovi.

Per la seconda volta nella storia della Chiesa cattolica indonesiana l’incontro annuale della Kwi si è tenuto nella Bumi Silih Asih Convention Hall di proprietà della diocesi di Bandung, perché la sede principale a Menteng, nel centro di Jakarta, è ancora in costruzione. 

L’incontro si concluderà con una messa in cui tutti i presuli incontreranno la comunità locale.