Card. Zen condannato a pagare multa per gestione del fondo umanitario ‘612’

Accusato insieme a cinque personalità democratiche di non aver registrato l’organizzazione benefica in base alla legge. Il porporato si è rifiutato di ricevere una sentenza più leggera degli altri coimputati. La pena massima comminata è di 492 euro. Secondo la difesa, il processo è stato un attacco alla libertà di riunione.


Hong Kong (AsiaNews) – Colpevoli di non aver registrato in modo corretto un fondo umanitario di cui erano i gestori e condannati a pagare una multa. È la sentenza emessa oggi dalla giudice Ada Yim della Corte di West Kowloon nei confronti del card. Joseph Zen Ze-kiun e di  cinque esponenti del fronte democratico.

Iniziato a settembre, il processo si è chiuso oggi dopo un lungo dibattimento. Lo scorso 11 maggio la polizia aveva arrestato il porporato e altri quattro accusati con la più grave imputazione di “collusione” con forze straniere, reato coperto dalla draconiana legge sulla sicurezza imposta nell’estate 2020 da Pechino.

Oltre al 90enne vescovo emerito della città, alla sbarra sono finiti la rinomata avvocata Margaret Ng, la cantante-attivista Denise Ho, l’ex parlamentare cittadino Cyd Ho e l’accademico Hui Po-keung, tutti amministratori fiduciari dell’organizzazione benefica. Fermato invece a inizio novembre l’attivista Sze Ching-wee, segretario del Fondo 612, che fino alla sua chiusura circa un anno fa aveva assistito migliaia di manifestanti pro-democrazia coinvolti nelle proteste del 2019.

Yim ha stabilito che il Fondo non poteva godere di alcuna esenzione rispetto alla legge sulle società in quanto non era di “natura pubblica” e non aveva soli scopi caritativi. Secondo la giudice, l’organizzazione aveva anzi fini politici e legami con gruppi politici.

La difesa aveva chiesto invece l’archiviazione perché gli amministratori fiduciari non avevano diritti e obblighi reciproci, quindi non si erano costituiti in società. In aggiunta gli avvocati difensori avevano contestato la costituzionalità della normativa sulle società, che a loro dire restringe in modo “sproporzionato” la libertà di riunione.

La giudice Yim aveva proposto di modulare la pena in tre diverse categorie a seconda del ruolo degli imputati. AsiaNews ha appreso da fonti sul luogo che il card. Zen si è rifiutato di ricevere una sentenza più leggera: “Siamo tutti sullo stesso piano”, il porporato ha detto alla coimputata Margaret Ng. Come riporta la Hong Kong Free Press, il cardinale ha sottolineato che non bisognava dare troppa enfasi alla sua identità religiosa.

Il vescovo emerito e altri quattro condannati dovranno pagare una multa di 4mila dollari di Hong Kong (circa 492 euro); per il segretario Sze la pena ammonta a 2,500 dollari HK (307 euro). La giudice non ha applicato la pena massima (1.681 euro).

 

(Foto HKFP)