Colombo: Wickremesinghe rilancia il dialogo con i tamil sull'autonomia
di Arundathie Abeysinghe

Alcuni deputati sono però scettici sulla reale sincerità del capo di Stato, che ha invitato i partiti tamil a risolvere la questione etnica prima di febbraio 2023. L'India ha sostenuto davanti al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite che Colombo non ha fatto sforzi sufficienti. La Tamil National Alliance si è detta pronta a cooperare.


Colombo (AsiaNews) - Il presidente Ranil Wickremesinghe si è rivolto ai partiti tamil invitandoli a sedersi al tavolo delle trattative per risolvere la questione in sospeso sulla possibilità di un governo federale prima del 75mo anniversario dell’indipendenza, a febbraio dell’anno prossimo. Dalla fine della guerra civile nel 2009 i tamil chiedono una sorta di autonomia nelle province nord-orientali del Paese, dove si concentra la loro popolazione.

Siccome il governo non ha comunicato ancora una data per l'incontro con il capo dello Stato, i politici tamil sono però molto scettici al riguardo. Diversi parlamentari sono del parere che "lo sforzo manca di sincerità e serve solo a mostrare alla comunità internazionale" che si stanno facendo tentativi a favore della riconciliazione.

 Wickremesinghe ha detto che lo Sri Lanka non ha bisogno che "altri intervengano" nelle questioni interne. Diversi parlamentari tamil hanno rivelato ad AsiaNews che negli ultimi anni, soprattutto dopo la fine della guerra civile, molti leader nazionali hanno fatto promesse, ma non sono riusciti a trovare una soluzione politica al problema etnico: "Durante l'amministrazione Sirisena-Wickremesinghe [2015-2019], si è tentato di redigere una nuova Costituzione, ma il compito non è mai stato portato a termine dal governo, con grande delusione dei tamil che li avevano sostenuti durante la campagna elettorale".

L’Alleanza nazionale tamil (Tna), il più grande gruppo di legislatori del Nord e dell'Est del Paese, ha apprezzato l'appello del presidente ed è pronta a "cooperare in toto". Il leader della Tna, R. Sampanthan, ha tentato per decenni di negoziare un accordo costituzionale con numerosi leader singalesi e ritiene che "l'impegno del presidente sia genuino". 

L'ex primo ministro della Provincia del Nord, C.V. Wigneswaran, è del parere che "la leadership del Sud deve essere pronta ad abbandonare la Costituzione unitaria".  

Nonostante le note differenze tra i partiti tamil, la Tna ha invitato tutti gli schieramenti a sedersi al tavolo delle trattative "perché condividiamo l'obiettivo di raggiungere una significativa devoluzione del potere in un contesto federale". 

Anche il deputato della Tna M.A. Sumanthiran ha sottolineato di accogliere “con favore l'iniziativa del presidente". Ha detto che deve esserci unanimità sulla soluzione. “Vogliamo che tutti i cittadini siano contenti, soddisfatti e si sentano sicuri che questo è il loro Paese”, ha aggiunto. “C'è già un ampio consenso sulla questione e bisogna limare solo alcuni aspetti. Questo può essere fatto in un giorno di seduta. Il presidente ha convenuto che non c'è più nulla di nuovo di cui parlare, e se sta guardando all'esempio sudafricano, va notato che anche loro hanno attuato una trasformazione politica, prima di poter affrontare le questioni sulla responsabilità. Questo cambiamento fondamentale deve avvenire e precedere altre misure".

La Tna si è detta aperta a una soluzione federale. Come ha twittato il deputato Sumanthiran: "Ci impegneremo in modo costruttivo in ogni tentativo sincero come abbiamo sempre fatto, ma non permetteremo alcun processo farsa". Durante un discorso in Parlamento il 23 novembre ha affermato che "non ci può essere riconciliazione nascondendo la verità sotto il tappeto".

La necessità di una "maggiore devoluzione dei poteri e di una soluzione politica" è stata al centro dell'impegno indiano per lo Sri Lanka. Durante le sessioni di settembre del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, la delegazione indiana ha notato "con preoccupazione la mancanza di progressi misurabili" da parte di Colombo rispetto agli impegni assunti per una soluzione politica della questione etnica. L'India ha sempre esortato lo Sri Lanka a "dare piena attuazione" al 13° emendamento della Costituzione - che prevede la creazione di consigli provinciali dotati di una loro autonoma - anche se "i partiti tamil in Sri Lanka ne sottolineano spesso le inadeguatezze".  

Nel frattempo, diversi parlamentari tamil hanno commentato dicendo che se il presidente "ha rifiutato il federalismo, di cosa discuteremo con lui? Vuole dimostrare al mondo che il suo governo è legittimo, stabile e che sta parlando con tutti gli attori. Ha solo bisogno di noi al tavolo dei negoziati. Se è sincero nel suo impegno a risolvere la questione, il federalismo dovrebbe essere una precondizione di questi colloqui".