Corea, "allarme attacco informatico" da parte di hacker musulmani
di Theresa Kim Hwa-young

La polizia ha avvertito le aziende di tutto il Paese: "Siete nel mirino per la nostra partecipazione alla guerra irachena, attenzione ad attacchi che mirano a distruggere l'economia nazionale".


Seoul (AsiaNews) – Le industrie coreane "corrono il serio pericolo di un attacco informatico da parte di hackers musulmani che vogliono distruggere i sistemi interni delle aziende per punire la partecipazione coreana alla guerra in Iraq".

Lo ha dichiarato l'Agenzia nazionale di polizia il 19 marzo, sottolineando come "questo tipo di attacco si fa sempre più insidioso e mira a mandare in frantumi l'economia nazionale". "Il problema è sempre più serio – ha aggiunto un ufficiale di polizia – perché la Corea del Sud è una delle poche nazioni che non ha mai messo in discussione la presenza delle proprie truppe in Iraq. Gli estremisti islamici sanno che non vi è qui un'opposizione politica in cui sperare".

"Le grandi aziende – dice Cho Won-young, responsabile della sicurezza di Microsoft Korea – sono consapevoli del pericolo e preparate. Il problema riguarda soprattutto le piccole, che spesso sono anelli fondamentali di catene informatiche più grandi".

Su richiesta di Washington, Seoul ha inviato 3.600 uomini in Iraq nell'agosto del 2004, che rappresentano il terzo contingente per numero di effettivi dopo gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Il governo pensa di ridurre il numero a 2 mila effettivi, impegnati per la maggior parte in progetti sanitari o di ricostruzione, ma non ha mai considerato l'ipotesi di ritirarsi dal Paese.