Kuala Lumpur: il giuramento del governo Ibrahim fra ‘aspettative e tenuta’
di Steve Suwannarat

Il nuovo esecutivo si fonda sul contenimento dei costi (e delle poltrone) e una volontà moralizzatrice. Il terzo in poco più di 30 mesi, emerso dal voto anticipato del 19 novembre. Il neo premier assumerà anche il dicastero delle Finanze, duplice incarico per due ministri. Il 19 dicembre voto di fiducia in Parlamento. 


Kuala Lumpur (AsiaNews) - Nella serata di ieri il premier malaysiano Anwar Ibrahim, in carica dal 24 novembre, ha presentato il nuovo esecutivo. Ridotto, come annunciato, segnale di una volontà moralizzatrice e di contenimento dei costi della politica di cui Anwar ha fatto la sua bandiera.

Solo 28 ministri, contro i 31 e 32 rispettivamente dei precedenti governi guidati da Ismail Sabri Yaakob e Muhyiddin Yassin e proporzionalmente inferiore il numero dei vice-ministri. Il terzo governo in poco più di due anni e mezzo, risultato di elezioni anticipate rispetto alla scadenza della prossima primavera, avrà come vice-premier Ahmad Zahid Hamidi del Barisan Nasional (Bn) e Fadillah Yusof, esponente del Gabungan Parti Sarawak (Gps), forte raggruppamento della regione insulare che non aveva firmato alcun accordo di coalizione prima del voto.

Come anticipato, anche per disporre dell’esecutivo più snello che aveva promesso agli elettori come segnale di una politica di governo più centrata sulle necessità operative che sulla spartizione del potere, il premier sarà responsabile anche delle Finanze e due ministri avranno un duplice incarico. Il giuramento di oggi confermerà ai ministeri-chiave: Tengku Zafrul Tengku Abdul Aziz al Commercio, Mohamad Hasan alla Difesa, Rafizi Ramli all’Economia, Anthony Loke ai Trasporti, Mohamad Sabu all’Agricoltura. Nessun ministro di Gabinetto è stato designato direttamente dal capo del governo come da prassi.

Sul nuovo esecutivo pesano molte aspettative, a partire dalla sua “tenuta” e capacità di attuare il programma proposto nell’attuale situazione di grande complessità e difficoltà. Le elezioni del 19 novembre non hanno dato alla coalizione riformista guidata da Anwar Ibrahim, Pakatan Harapan, che ha ottenuto 81 seggi, la maggioranza semplice dei 222 seggi della Camera dei Rappresentanti. Le consultazioni con un ruolo attivo del sovrano hanno portato alla convergenza del Barisan (partito leader per buona parte della storia dall’indipendenza ma che ha ottenuto solo 30 seggi), Gps (23 seggi) e il partito espressione delle istanze regionali del Sabah, Gabungan Rakyat Sabah (6), oltre che di raggruppamenti minori. La coalizione di forte impronta islamista, Perikantan Nasional (seggi 73) ha scelto di restare all’opposizione.

La prossima sessione parlamentare si terrà il 19 dicembre e in quell’occasione Anwar Ibrahim proporrà come primo punto all’ordine del giorno la fiducia per il suo governo.

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