Nghe An: carcere per aver manifestato contro la demolizione di una strada

A processo sette fedeli della parrocchia di Binh Thuan con l’accusa di “resistenza a pubblico ufficiale” e scontri con la polizia. Gli imputati non hanno beneficiato dell’assistenza legale e della presenza dei familiari durante il processo. Uno di essi avrebbe subito percosse e violenze in cella. 


Hanoi (AsiaNews) - Un tribunale vietnamita ha condannato al carcere sette fedeli di una parrocchia della provincia di Nghe An, nella zona costiera del centro-nord Vietnam, per aver promosso manifestazioni di protesta contro la demolizione di una strada. Fonti locali, rilanciate da Radio Free Asia (Rfa), riferiscono che gli imputati non hanno beneficiato dell’assistenza di un legale durante il procedimento e non hanno potuto ricevere il sostegno dei familiari in aula. A contrario, le autorità hanno tenuto all’oscuro i parenti dell’udienza minacciando pene “ancora più dure” nel caso di ricorso alla tutela di un avvocato in sede processuale. 

I giudici del tribunale del popolo di Nghe An hanno condannato gli imputati a pene variabili da quattro mesi fino a un anno di prigione, riconoscendoli colpevoli in base all’articolo 330 del codice penale di “resistenza a pubblico ufficiale” durante la protesta. La manifestazione, indetta per salvaguardare una via di collegamento strategica per la zona, ha assunto una deriva violenta che è poi sfociata in scontri con la polizia. 

I fatti risalgono al 13 luglio scorso, quando centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa sono intervenuti per impedire ai parrocchiani di rimuovere una recinzione che bloccava la via che collega la parrocchia a un’autostrada nazionale. Il percorso, utilizzato da oltre 100 anni, si trova su un terreno che il governo ha concesso in uso a una società privata nell’ambito di un piano di sviluppo di un distretto industriale nella zona.  

Secondo le accuse, gli imputati si sarebbero “avrebbero ostacolato” gli operai che dovevano demolire la strada e si sono scontrati con la polizia inviata a proteggere i lavoratori, lanciando bottiglie e altri oggetti. Nella colluttazione cinque agenti avrebbero “riportato delle ferite”, ricevendo “cure mediche in ospedale”. Diversa la versione dei manifestanti, secondo cui le forze dell’ordine hanno esploso “granate fumogene ed esplosivi”. Inoltre, delle tre persone rilasciate in questi giorni per aver scontato la pena almeno una avrebbe subito percosse e violenze durante il regime di custodia cautelare. 

Commentando la sentenza, alcuni parrocchiani di Binh Thuan parlano di condanna ingiusta ed eccessiva. I locali volevano solo proteggere una strada che esiste da oltre un secolo e si è dimostrata fondamentale per favorire affari, trasporti e commerci nella zona.

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