Wickremesinghe: non solo aiuti, costruiamo il Paese del 2050
di Melani Manel Perera

Il presidente ha aperto i lavori dello Sri Lanka Economic Summit 2022. "Non usciremo dalla crisi tornando a sistemi obsoleti, per le riforme serve un Paese competitivo". Rendere Colombo un hub globale della logistica attraverso lo sviluppo dei suoi porti, la transizione energetica e la modernizzazione dell'agricoltura le strade indicate dal governo.


Colombo (AsiaNews) - “Dobbiamo adottare misure per introdurre nello Sri Lanka un nuovo e forte sistema economico che possa affrontare il 2050 piuttosto che implementare riforme che non offrono soluzioni all’attuale crisi economica”. Una prospettiva di lungo periodo - incentrata sullo sviluppo delle infrastrutture portuali, sul ricorso all’idrogeno come fonte di energia e sulla modernizzazione dell’agricoltura - è stata delineata dal presidente Ranil Wickremesinghe nel suo discorso di apertura dello Sri Lanka Economic Summit 2022, in corso a Colombo alla presenza di rappresentanti di istituzioni finanziarie internazionali e investitori.

Sottolineando come l’economia del Paese - alle prese con la più grave crisi degli ultimi decenni - non possa essere recuperata attraverso sistemi obsoleti, il presidente ha affermato che la prima necessità dello Sri Lanka oggi è la valuta estera e quindi la ristrutturazione del debito.

Ma i prestiti da soli non risolvono i problemi. “Per fare le riforme - ha ammonito Wickremesinghe - ci vuole un’economia. Dobbiamo costruire un’economia che non sia ferma al 1950 ma in grado di affrontare il 2050. Per sopravvivere occorre costruire anche nello Sri Lanka settori competitivi, in grado di competere con la Cina, con il Giappone, con la Corea, con l’India. Un’economia di mercato altamente competitiva, ma che distribuisca i suoi benefici a tutti, non solo a poche persone”.  

“Per l’anno prossimo - ha spiegato - occorrono 300 miliardi di Rupie (quasi 800 milioni di euro ndr) solo per i bisogni energetici”. Ma proprio su questo, guardando al medio periodo, il presidente Wickremesinghe ha sottolineato la necessità anche per lo Sri Lanka di guardare alla transizione energetica, sviluppando in particolare l’energia verde che ha l’idrogeno come combustibile.

Inoltre ha rilanciato l’ambizione del Paese di diventare un grande hub della logistica nelle infrastrutture portuali, con lo sviluppo del terminal est del porto di Colombo su cui è stata data la prima opzione al Giappone, ma anche con gli scali di Hambantota e Trincomalee. “Possiamo avere i tre migliori porti disponibili nella regione”, ha commentato. Infine la modernizzazione dell’agricoltura: “La terra deve essere utilizzata per il massimo beneficio dell'economia e della popolazione – ha detto il presidente -. Dobbiamo prepararla alle esportazioni. Si può fare, ma richiede alta tecnologia e soprattutto la volontà di andare avanti”.

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