Karachi: quattro nuovi diaconi per l'arcidiocesi
di Shafique Khokhar

L'ordinazione è avvenuta ieri nella cattedrale di San Patrizio ed è stata presieduta dal nunzio apostolico in Pakistan, mons. Christophe Zakhia El-Kassis. "Siate luce e sale per gli altri", ha detto rivolgendosi ai candidati durante l'omelia.


Karachi (AsiaNews) - Ieri l’arcidiocesi di Karachi ha accolto quattro nuovi diaconi, “che avranno la responsabilità di servire la Chiesa di Cristo in modo speciale”, come ha affermato mons. Christophe Zakhia El-Kassis, nunzio apostolico in Pakistan, che ha presieduto la loro ordinazione nella cattedrale di San Patrizio.

Durante la cerimonia, alla quale hanno partecipato centinaia di fedeli e religiosi, p. Arthur Charles, dell'arcidiocesi di Karachi, ha presentato i quattro candidati a mons. El-Kassis, a cui è stata delegata l'ordinazione da parte dell’arcivescovo mons. Benny Mario Travas. I responsabili della loro formazione hanno testimoniato che essi meritano di essere ordinati al diaconato transitorio per servire nella Chiesa. I futuri sacerdoti si chiamano Akash Akram, Aqeel Akhtar, Waqas Brian e Sunil Sarfraz. 

Quest’ultimo, parlando con AsiaNews ha detto di essere “grato a Dio per la sua misericordia” e per averlo chiamato “servire il suo popolo”, aggiungendo che la premura dell’arcivescovo  Benny Mario Travas nei confronti dei seminaristi “porterà i suoi frutti nella vigna della Chiesa di Karachi”.

Mons. El-Kassis durante l’omelia omelia ha sottolineato che Gesù ha dato ai diaconi il compito “di essere sale e luce per il mondo: nessun cibo ha sapore senza sale e senza luce non possiamo vedere e muoverci”. 

Il prelato ha invitato i candidati a prepararsi ad assistere i sacerdoti nel loro ministero: “'Diakonia’ è un termine greco che significa ‘servire’, offrire la vostra vita non solo con le mani, ma anche con il cuore e la mente".

“Tenete la fiamma dentro di voi -  ha proseguito mons. El-Kassis - il Signore è lì, lasciate che la sua luce vi attraversi. Gesù vi chiede di compiere le sue opere, non le vostre, predicando la parola di Dio e il suo messaggio”.

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