Colombo vuole bloccare i generatori a nafta, forniture elettriche di nuovo a rischio
di Melani Manel Perera

Ieri sono stati presentati 18 capi d'accusa contro il ministro dell'Elettricità Kanchana Wijesekera. Diversi cittadini dello Sri Lanka hanno detto che se dovesse esserci un incremento dei prezzi si rifiuteranno di pagare e scenderanno in piazza. Già ora molti sono alle prese con difficoltà economiche.


Colombo (AsiaNews) - "Si stanno preparando a tagliare la corrente per quattro o cinque ore a partire da gennaio. Il loro fine è di privatizzare il Ceylon Electricity Board (Ceb). I ministri che cercano di vendere le risorse nazionali non dovrebbero essere in Parlamento”. Sono le parole di un gruppo di consumatori srilankesi che ieri hanno presentato una denuncia di 18 capi d’accusa contro le autorità locali. 

“Il problema del carbone, il problema della centrale elettrica e tutto il resto sono stati deliberatamente ignorati. Il pubblico non pagherà per la loro ignoranza. Ci sono gruppi che si sono fatti avanti per far arrivare il carbone entro due settimane, concedendo un periodo di due mesi di sgravio per il pagamento degli interessi e hanno adottato misure per pagare ogni spedizione, il che significa che non ci dovrebbe essere alcuna carenza di elettricità", si legge ancora nella dichiarazione. 

Tra gli accusati anche il ministro Kanchana Wijesekera, ritenuto responsabile di voler privatizzare il Ceylon Electricity Board (CEB) e di voler bloccare l'uso della nafta per il 2023.

"Stanno cercando di bloccare l’utilizzo dell’olio combustibile. La centrale elettrica di Kelani-Tissa è stata distrutta di proposito. Intendiamo notificare questi complotti al Dipartimento di investigazione criminale e all'ispettore generale di polizia. Avvieremo un'azione legale contro di loro", hanno continuato i consumatori.

Pradeep Charles, presidente della United National Self-Employed Businessmen's Association, ha commentato dicendo "Abbiamo discusso con il presidente della Public Utilities Commission of Sri Lanka, Janaka Ratnayake, in merito alla decisione "illegale" di Wijesekera di aumentare le tariffe dell'elettricità il prossimo anno”, ha affermato ai media. "Ci ha risposto che Wijesekera non possiede alcuna disposizione legale per aumentare le bollette dell'elettricità", ha detto Charles.

"Abbiamo ripetuto più volte che i cittadini non riescono a sostenere il prezzo delle bollette dell'elettricità. I consumi si sono ridotti del 25%, soprattutto nelle case degli anziani e dei lavoratori a giornata”.

In caso di aumento delle tariffe, ha continuato Charles, “nessuno di noi pagherà le bollette dell'elettricità. L'associazione Voce del popolo, l'organizzazione delle donne autonome, l'associazione nazionale degli imprenditori autonomi uniti e tutti i leader delle organizzazioni civili andranno di città in città a dire alla gente di non pagare le bollette".

Nel frattempo, un aumento delle tariffe elettriche nel gennaio 2023 è inevitabile, ha dichiarato il ministro dell'Energia, Kanchana Wijesekera, specificando che l'incremento delle tariffe vedrà i prezzi rivisti a 45-46 rupie per unità (12 centesimi di euro), rispetto alle 56,90 rupie (0,15 euro) rivelate in una precedente occasione.

Nel corso di un briefing con i media tenutosi ieri Wijesekera ha dichiarato che, in occasione della prossima riunione del Consiglio dei ministri, verrà consegnato un rapporto dettagliato a riguardo: "Alla prossima riunione, che molto probabilmente si terrà il 2 gennaio 2023, sarà presentato al Consiglio dei ministri un rapporto completo sui motivi per cui è necessario un aumento delle tariffe dell’energia. E nel gennaio 2023 si procederà sicuramente a una revisione dei prezzi", ha dichiarato il ministro.

image_1536085972-134b7e8bc2.jpg