Papa ai sacerdoti del Collegio Urbano: ispiratevi ai martiri del dialogo

Ricevuti in udienza in Vaticano i formatori e gli alunni del seminario internazionale per il clero dei territori di missione. “Si è missionari credibili non per un abito che si indossa, ma per uno stile di semplicità e di sincerità”. Il presidente delle Pontificie Opere Missionarie mons. Dal Toso nominato nunzio apostolico in Giordania.


Città del Vaticano (AsiaNews) – “Mettevi alla scuola dei ‘martiri del dialogo’ che, anche in alcuni dei vostri Paesi, hanno percorso con coraggio questa strada per essere costruttori di pace”. È l’invito che questa mattina papa Francesco ha rivolto agli alunni e formatori del Pontificio Collegio Urbano, il seminario internazionale che fin dal 1627 a Roma cura l’approfondimento teologico e pastorale nella formazione del clero per i territori detti di “missione”. “Un’intuizione importante” l’ha definita il pontefice, e tuttora valida per tutta la Chiesa “chiamata oggi ad una ‘conversione pastorale e missionaria’ anche nella formazione dei futuri presbiteri”.

Nel suo discorso il papa si è soffermato in particolare su alcune caratteristiche da curare nella formazione dei futuri missionari. Innanzitutto il “coraggio dell’autenticità”. “La nostra vicinanza a Dio e ai fratelli - ha commentato -si realizza e si rafforza nella misura in cui abbiamo il coraggio dispogliarci delle maschere che indossiamo, magari per apparire perfetti, impeccabili e ossequiosi”. Si è missionari credibili – ha ggiunto –“non per un abito che si indossa o per atteggiamenti esteriori, quanto piuttosto per uno stile di semplicità e di sincerità”.

Accanto a questo il papa è tornato a rivolgere l’invito a coltivare la “capacità di uscire da sé stessi”, per non “adorare un Dio che è solo una proiezione dei nostri bisogni”. Voi avete l’opportunità di farlo in questo momento nella vita di comunità, specialmente in una comunità formativa ricca e variegata come la vostra, con tante culture, lingue e sensibilità". Un "dono grande" questo incontro tra popoli e culture, che educa alla sfida della fraternità. "Il nostro mondo e anche la Chiesa - ha aggiunto - hanno bisogno di testimoni di fraternità: che voi possiate essere così, già adesso e poi quando tornerete nelle vostre diocesi e nei vostri Paesi, spesso segnati da divisioni e conflitti. E anche testimoni di gioia: la gioia del Vangelo che riempie la vita della comunità dei discepoli”.

Infine per il pontefice una terza caratteristica imprescindibile del discepolo missionario è “l’apertura al dialogo. Prima di tutto al dialogo con Dio, nella preghiera, che è pure un esodo dal nostro io per accogliere Lui. E poi al dialogo fraterno, in una radicale apertura all’altro”. “Gesù – ha concluso il papa - ce lo ha mostrato facendosi uomo, abbracciando i drammi, le domande e le attese dell’umanità sofferente e in cerca di pace. Il mondo ha bisogno di dialogo, ha bisogno di pace. E ha bisogno di uomini e donne che ne siano testimoni”.

Sempre oggi la Sala stampa vaticana ha reso noto che papa Francesco ha nominato l'attuale segretario aggiunto del dicastero per l'Evangelizzazione mons. Giovanni Dal Toso - che è anche presidente delle Pontificie Opere Missionarie - come nuovo nunzio apostolico in Giordania con residenza ad Amman. Con questa nomina la figura del nunzio apostolico in Giordania viene distinta per la prima volta da quella del nunzio in Iraq.

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