Il parlamento afghano vuole che Rahman non possa espatriare

I deputati chiedono anche che la Corte suprema giustifichi la liberazione dell'apostata. Ma secondo fonti di AsiaNews è un modo per tenere buona un'opinione pubblica montata dai fondamentalisti.


Kabul (AsiaNews) – L'Assemblea nazionale afghana ha protestato oggi contro la liberazione di Abdul Rahman, accusato di apostasia per la conversione al cristianesimo, ed ha sostenuto "è contraria alle leggi in vigore" e che egli non dovrebbe lasciare il Paese, malgrado abbia già avuto offerte di asilo, tra l'altro, da Germania (dove ha vissuto per nove anni) e Italia. In un comunicato letto dal presidente della Wolesi Jirga, Yunus Qanooni, i parlamentari chiedono al governo "di vietare e impedire la fuga" del convertito ed alla Corte suprema, che ne ha stabilito la liberazione, di "giustificare le sue decisioni".

Secondo fonti di AsiaNews in Afghanistan, "la presa di posizione dei parlamentari è un modo per tenere buona l'opinione pubblica", dopo le manifestazioni organizzate in alcune città del Paese dai fondamentalisti. A Mazar-i-Sharif, nel nord, alcune centinaia di studenti e docenti hanno organizzato una marcia al grido di "Morte ai cristiani". Faiez Mohammed, un imam di Kunduz, sempre nel nord del Paese, ha dichiarato che "gli stranieri cristiani che occupano l'Afghanistan stanno attaccando la nostra religione". Altri esponenti religiosi hanno invitato i loro concittadini ad uccidere Rahman.

"Il punto è – nota una fonte di AsiaNews - che il governo non può fermare un cittadino che decide di andare all'estero. Rimanere per lui è improbabile, perché quali garanzie possono dargli, dopo il tentativo di condanna a morte e le minacce. Ed inoltre, i genitori lo hanno rinnegato, l'Onu ha chiesto di proteggere i suoi diritti, compreso, quindi, quello di andare all'estero e lui stesso ha dichiarato che vuole andarsene".