Il card. Gracias confermato da papa Francesco nel Consiglio dei cardinali
di Nirmala Carvalho

In rappresentanza dell'Asia l'arcivescovo di Mumbai, 78 anni, è uno dei due porporati che fanno parte di questo organismo collegiale che assiste il pontefice fin dalla fondazione nel 2013. Il suo commento ad AsiaNews: "Sono stato rinominato per dare continuità. La collaborazione tra diocesi più grandi e più piccole è un tema importante per la Chiesa oggi in tutto il mondo".


Mumbai (AsiaNews) - “Sono stato rinominato per dare continuità, il papa mi ha confermato per questo”. Così l’arcivescovo di Mumbai, il card. Oswald Gracias, commenta la scelta resa nota ieri da papa Francesco di confermarlo in rappresentanza dell’Asia all’interno del Consiglio dei cardinali, l’organismo voluto da Bergoglio per affiancarlo nelle questioni più importanti che toccano il governo della Chiesa.

Come l’arcivescovo di Boston (Stati Uniti) il card. Sean O’ Malley, il card. Gracias fa parte del Consiglio dei cardinali fin dalla sua istituzione nell’aprile 2013. Nella nuova composizione decisa ieri il papa ha confermato come membri del consiglio anche il card. Pietro Parolin, segretario di Stato e il card. Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa (Repubblica democratica del Congo). Sono entrati, invece, come nuovi membri il card. Fernando Vérgez Alzaga, presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, il card. Juan José Omella Omella, arcivescovo di Barcellona (Spagna), il card. Gérald C. Lacroix, arcivescovo di Québec (Canada); il card. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e il card. Sérgio da Rocha, arcivescovo di São Salvador da Bahia (Brasile).  

Il card. Gracias - che ha 78 anni e guida l’arcidiocesi di Mumbai dal 2006 - è stato presidente della Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia ed è molto stimato nelle comunità cattoliche di tutto il continente. Porta in Vaticano la voce e lo stile della Chiesa in India. “Siamo una Chiesa molto vivace - racconta ad AsiaNews -, una frazione piccola della popolazione indiana, circa il 2,3%, ma è una presenza viva. Abbiamo 174 diocesi in tutto il Paese, tra la Chiesa latina, quella siro-malabarese e quella siro-malankarese. E la vivacità della Chiesa non si vede solo nella partecipazione alla Messa domenicale, ma anche nel coinvolgimento e nella partecipazione dei fedeli alle diverse attività missionarie della Chiesa, dall’educazione offerta a tutti senza discriminazione di casta o di religione, al servizio nelle aree rurali. Senza dimenticare le altre attività come la promozione della donna o l’attenzione ai bambini disabili: è una grande gioia per noi portare avanti questi impegni come discepoli di Gesù”.

Per il card. Gracias uno dei temi importanti per la Chiesa oggi nel mondo è la collaborazione tra le diocesi: “Nei primi anni del mio episcopato - ricorda -  sono stato arcivescovo di Agra, dove si trova il Taj Mahal: era una piccola realtà, che all'epoca contava appena 1.800 cattolici. La popolazione, però, col tempo varia, cambiano anche le nostre risorse e le nostre competenze: cerchiamo di formare i sacerdoti in materie specialistiche. Per questo in India abbiamo avviato un programma che prevede che le Chiese più grandi aiutino le Chiese più piccole in modi diversi: dal punto di vista finanziario, con il personale, con programmi ad hoc. Siamo un'unica famiglia. Ecco, vorrei che questo modo di aiutarci a vicenda si aprisse alle Chiese di tutto il mondo”.

“Prego per la Chiesa in India e in tutti i Paesi del mondo - conclude commentando la scelta del papa - perché lo Spirito Santo è con noi. Soprattutto in questo tempo di Quaresima preghiamo gli uni per gli altri, perché diventi per tutti un tempo di grazia".

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