Ambientalisti cattolici: parlamento di Manila riconosca i diritti della natura
di Santosh Digal

Appello di 62 organismi guidati dalla Caritas. P. Gariguez: "Riconoscere i diritti della natura vuol dire riconoscere e onorare i diritti ambientali degli esseri umani".  Un sondaggio ha rilevato che il 17% dei filippini ha sperimentato personalmente in forma "grave" gli effetti del cambiamento climatico negli ultimi tre anni. 


Manila (AsiaNews) - Il Movimento per i diritti della natura nelle Filippine - un consorzio formato da ong di ispirazione religiosa e movimenti ambientalisti - ha dichiarato l'emergenza climatica nel Paese. La coalizione ha anche chiesto al governo di Manila di approvare una legislazione che garantisca agli ecosistemi, ai fiumi e agli alberi la possibilità di sopravvivere e prosperare riconoscendo i "diritti della natura". Una richiesta che giunge proprio mentre le Filippine fanno i conti con il grave disastro ambientale provocato dall'affondamento della petroliera MT Princess Empire al largo dell’isola di Mindoro.  

La campagna è guidata da Caritas Filippine in partnership con Misereor. Le 62 realtà aderenti hanno tenuto dal 21 al 23 marzo a Quezon City, vicino a Manila, un'assemblea generale di tre giorni sul tema "Coltivare il cammino verso il riconoscimento dei diritti della natura nelle Filippine.

Una proposta per normare i diritti della natura è stata depositata per la prima volta al Congresso filippino nel 2019. La senatrice Risa Hontiveros ha rilanciato la legge nel luglio 2022 presentando un disegno di legge al Senato. Arnan Panaligan, che rappresenta il primo distretto di Oriental Mindoro, Joey Salceda, che rappresenta il secondo distretto di Albay, e Edgar Chatto, che rappresenta il primo distretto di Bohol, hanno tutti presentato misure sui diritti della natura alla Camera bassa a febbraio.

Il fiume Agos è diventato un'area protetta nel 2022, dopo che il governo locale di Infanta, nella provincia di Quezon, ha presentato la prima legge nazionale sui diritti della natura.

La federazione di gruppi ambientalisti, le reti di azione sociale della Caritas e i centri diocesani di sviluppo sociale stanno promuovendo i "Diritti della natura", un concetto al centro del quale c'è la necessità di affrontare il sistema economico disfunzionale e le strutture legali, sociali, politiche e culturali moderne che stanno distruggendo le persone e il pianeta.

"Riconoscere i diritti della natura - ha affermato p. Edwin Gariguez, già direttore della Caritas filippina - vuol dire riconoscere e onorare i diritti ambientali degli esseri umani. Significa che le attività umane e lo sviluppo non devono interferire con la capacità degli ecosistemi di assorbire i loro effetti, rigenerare le loro capacità naturali, prosperare ed evolversi, e richiede che i responsabili, compresi gli attori aziendali, siano ritenuti pienamente responsabili degli impatti negativi sui sistemi terrestri".

"Riconosciamo la gravità della situazione e l'urgente necessità di un'azione collettiva per mitigare gli impatti negativi del cambiamento climatico", ha dichiarato Mark T. Panalver, direttore esecutivo dell'Interfacing Development Interventions for Sustainability. Panalver ha esortato le autorità governative "ad andare oltre il minimo dei colloqui sul clima e degli obiettivi di monitoraggio, e a sostenere con urgenza la giustizia climatica, fermando i progetti distruttivi dal punto di vista ecologico e orientati al profitto e conferendo alle nostre comunità l'autodeterminazione per l'adattamento ai cambiamenti climatici".

“È giunto il momento di dichiarare l'emergenza climatica, riconoscendo il fatto che l'umanità e l'intero ecosistema sono sull'orlo del collasso se non si intraprendono azioni immediate e strategiche per ridurre o arrestare il cambiamento climatico ed evitare impatti potenzialmente irreversibili", ha aggiunto da parte sua il vescovo Cosme R. Almedilla della diocesi di Butuan.

Un recente sondaggio di Social Weather Stations (SWS) ha rilevato che il 93% dei filippini ha sperimentato personalmente gli effetti del cambiamento climatico negli ultimi tre anni. Il 17% degli intervistati dice addirittura di aver subito personalmente effetti "gravi”. Il 76% degli intervistati ha infine affermato che se l'uomo si impegnasse, potrebbe fermare o rallentare il cambiamento climatico.

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