Manila approva la 'Magna Carta' dei marittimi, ma restano dubbi su alcuni diritti
di Stefano Vecchia

La legge prevede un deposito di garanzia in caso di morte o malattia che verrà riconsciuto solo alla fine un procedimento legale. Una situazione in contrasto con quanto espresso in altri punti dalla normativa, approvata a inizio mese dopo anni di pressioni da parte della European Maritime Safety Agency che tutela la sicurezza dei lavoratori in mare.


Manila (AsiaNews) – L’approvazione di una nuova legge che dovrebbe tutelare i diritti dei marittimi filippini (quasi 400mila lavoratori impiegati sulle navi di tutto il mondo) si è rivelata controversa. La cosiddetta "Magna Carta" è stata approvata dalla Camera dei Rappresentanti il 6 marzo dopo anni di pressioni da parte della European Maritime Safety Agency e l'invio di un ultimatum al presidente Ferdinand Marcos Jr. per garantire ai marittimi, che svolgono un ruolo economico e sociale importante per le Filippine, maggiori protezioni sociali e tutele legali.

La normativa prevede un deposito di garanzia per cui, in caso di malattia grave o decesso, quanto dovuto alla vittima o alla famiglia non verrà automaticamente riconosciuto ma sarà posto in un fondo in attesa della fine di un’indagine e di un eventuale procedimento giudiziario fino all’appello e (se necessaria) una decisione finale della Corte suprema. Decisione quest’ultima che abitualmente impiega dai 10 ai 12 anni ad arrivare.

Alcuni hanno sollevato il sospetto di incostituzionalità, dato che gli altri lavoratori filippini non sono sottoposti a questa trafila e possono ricevere immediatamente un risarcimento in denaro. Al contrario, c’è chi sottolinea il rischio di speculazione su casi di invalidità o morte non sempre facili da verificare soprattutto fuori dal Paese o sulle imbarcazioni in navigazione, con un fitto elenco di casi spesso gonfiati da datori di lavoro o avvocati.

Situazioni che sarebbero in contrasto con quanto previsto dalla stessa Magna Carta, che garantisce “piena protezione” ai marittimi prima, durante e dopo l’impiego, soprattutto nel caso di incidenti in mare, epidemie o pandemie, e altre crisi naturali o dovute all’uomo. La normativa riconosce inoltre il ruolo di “eroi ignoti” ai filippini impiegati sulle navi e, mentre elenca i doveri e responsabilità dei lavoratori marittimi, impegna i proprietari delle imbarcazioni e le compagnie che le gestiscono a garantire un posto di lavoro privo di rischi che aderisca agli standard di sicurezza. In particolare prevede che i lavoratori possano disporre di giuste condizioni di impiego, adeguate condizioni di lavoro e di vita sulle navi, assistenza medica, opportunità di aggiornamento professionale, accesso alle comunicazioni e alle informazioni riguardo le famiglie, sostegno legale gratuito.