Crescono gli attacchi contro sedi del partito di opposizione, il cui candidato sfiderà Erdogan alle presidenziali. Esplosi colpi di pistola, vandalizzati cartelloni elettorali. L’esecutivo alimenterebbe un “clima di paura e intimidazione”. Secondo gli ultimi sondaggi nessun candidato vittorioso al primo turno, probabile ballottaggio Erdogan-Kilicdaroglu.
Istanbul (AsiaNews) - A meno di un mese dal voto in Turchia, un passaggio cruciale per delineare il futuro del Paese e del presidente Recep Tayyip Erdogan la cui leadership mai come ora sembra in discussione, si registrano crescenti attacchi contro partiti dell’opposizione. L’ultima denuncia in ordine di tempo è del Partito Popolare Repubblicano (Chp) del candidato del fronte anti-governativo dello sfidante Kemal Kilicdaroglu, che imputa al governo di aver creato “un clima di paura e intimidazione” che “incoraggia le aggressioni”. Nel mirino gli uffici di Istanbul del movimento, già presi di mira nelle scorse settimane.
Canan Kaftancıoğlu, leader Chp a Istanbul, ha riferito di colpi di arma da fuoco esplosi contro la sede nel quartiere di Örnek, ad Ataşehir. Sempre a scopo intimidatorio, alcuni cartelloni elettorali del candidato dell’opposizione Kilicdaroglu sono stati imbrattati e sull’immagine sono state apposte le iniziali del presidente Erdogan. In un messaggio affidato a Twitter Kaftancıoğlu imputa al governo il clima di paura che alimenta gli attacchi e invita le autorità a punire i colpevoli.
La polizia ha aperto un’inchiesta e avrebbe individuato sei sospetti, che hanno strappato le bandiere del partito e danneggiato le vetrate della sede Chp. A questi si aggiungono altre due persone, non ancora identificate, che avrebbero esploso colpi di proiettile in aria.
A marzo era toccato alla sede del Good (İYİ) Party, sempre a Istanbul, anch’essa colpita con pistole, mentre a inizio mese un uomo era stato arrestato per aver aperto il fuoco all’esterno della sede provinciale del Chp, alimentando i timori di incidenti e violenze in vista del voto. Intanto, stando agli ultimi sondaggi, appare sempre più probabile un ballottaggio alle presidenziali, perché nessuno dei candidati in lizza - anche per una persistente frammentazione nelle opposizioni a dispetto del tentativo di unità col “Tavolo dei sei” - raggiungerà la maggioranza del 50%.
La società di sondaggi Aksoy ha intervistato 1.067 persone tra il 1 e l’8 aprile, assegnando a Kılıçdaroğlu il 47,8% delle preferenze e a Erdogan il 38,4%. Muharrem İnce, che si è candidato alla presidenza per il Chp nel 2018, otterrebbe il 9% dei voti, mentre il candidato di estrema destra Sinan Oğan il 4,8%. Un secondo istituto, la Mak, ha condotto un’inchiesta fra il 10 e il 16 aprile interpellando 5750 persone in 52 province: il 47,8% dice di votare Kılıçdaroğlu contro il 43,7% per Erdogan, İnce il 3,4% e Oğan il 4%. Se nessuno dei due candidati riesce a ottenere più del 50% dei voti, si terrà un ballottaggio a due settimane di distanza dal primo turno.