Opposizione vince elezioni parlamentari, Dili cerca di superare lo stallo

Il partito guidato da Xanana Gusmão ha ottenuto oltre il 40% delle preferenze e ha bisogno di un solo seggio in più per formare un governo. Gli osservatori sperano che questa vittoria porti l'ex colonia portoghese sulla strada dello sviluppo. Primo compito del nuovo esecutivo sarà lavorare alla diversificazione economica.


Dili (AsiaNews/Agenzie) - Sono ancora provvisori i risultati delle elezioni parlamentari in Timor Est, ma il Congresso nazionale per la ricostruzione timorese (Cnrt), il partito guidato dal combattente per l’indipendenza Xanana Gusmão ha ottenuto finora oltre il 40% delle preferenze. Secondo gli osservatori potrebbe facilmente ottenere la maggioranza alleandosi con il Partito democratico (Pd), formazione liberale e socialdemocratica arrivata al terzo posto con meno del 10% delle votazioni. Il partito al governo, il Fronte rivoluzionario per un Timor Est indipendente (Fretilin), da cui proviene l’attuale primo ministro José Maria Vasconcelos, ha invece ottenuto poco più del 25% dei voti. Tuttavia, essendosi assicurato 31 seggi su 65, il Cnrt ha bisogno di un solo seggio in più per governare e potrebbe ottenerlo alleandosi con qualunque degli altri 16 partiti candidati alle elezioni.

Secondo gli esperti potrebbe ora avere inizio una nuova fase per l’ex colonia portoghese che negli ultimi anni è rimasta bloccata in uno stallo politico che ne ha minato lo sviluppo. Anche l’attuale presidente José Ramos-Horta, eletto lo scorso anno grazie al sostegno del Cnrt, è stato un leader indipendentista insignito del premio Nobel per la pace nel 1996.

A guidare la lotta per l’indipendenza prima dal Portogallo fino al 1975 e poi dall’occupazione indonesiana, era stato in realtà proprio il Fretilin e Gusmão aveva fatto parte dell’ala militare dell’organizzazione. Catturato nel 1992 e condannato all’ergastolo da un tribunale indonesiano l’anno successivo (pena poi commutata a 20 anni di carcere dal presidente indonesiano Suharto), ha continuato a guidare la resistenza anche dal carcere. Liberato nel 1999 in occasione del referendum per l’indipendenza, ha continuato a lavorare per la pace. Il 20 maggio 2002 è stato eletto primo presidente di Timor Est grazie al sostegno di nove partiti, ma non del Fretilin, con il quale aveva rotto negli anni ‘80 dopo che quattro ufficiali avevano tentato un golpe contro di lui per estrometterlo dall’organizzazione. Finito il uo mandato, nel 2007 ha fondato il Cnrt ed è poi stato nominato premier.

La campagna elettorale di quest’anno ha visto una tenace lotta tra Gusmão, oggi 76enne, e l’attuale leader del Fretilin, Mari Alkatiri, anch'egli già primo ministro, ma di cui Gusmão aveva chiesto le dimissioni nel 2006 accusandolo di aver organizzato squadre di assassini contro i propri oppositori politici. In realtà una commissione indipendente delle Nazioni unite dimostrò poi che le accuse erano infondate. Dal 2020 poi, la faida tra il Fretilin e il Cnrt ha bloccato l’attività del governo.

Il Timor Est dipende in larga parte dalle entrate petrolifere, che però hanno dato gravi segnali di cedimento, e il nuovo governo dovrà decidere se approvare il progetto Greater Sunrise per lo sfruttamento di milioni di metri cubi di gas naturale. Gusmão ha sostenuto come soluzione il megaprogetto Tasi Mane per la lavorazione del petrolio e del gas sulla costa meridionale del Paese, mentre gli altri partiti non hanno proposto visioni politiche convincenti.

Alle elezioni hanno votato in larga parte i giovani (il 65% della popolazione timorese ha meno di 30 anni) con la speranza che il nuovo esecutivo si concentri sulla lotta alla povertà e lo sviluppo delle infrastrutture.

Anche la Chiesa locale aveva esortato i fedeli a “esercitare il proprio diritto alla partecipazione politica nella pace, nell'amore e nella responsabilità e a continuare a rispettarsi a vicenda nelle elezioni legislative, dal periodo della campagna elettorale al giorno delle votazioni”.

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