Tokyo, entro il 2030 il 30% di donne nei consigli di amministrazione

L'obiettivo per la parità di genere fissato dal governo Kishida per le società del Prime Market della borsa di Tokyo. Attualmente succede solo nel 2,2% delle aziende. Il Giappone figura al 104° posto su 190 Paesi nella classifica della Banca Mondiale sulle opportunità economiche per le donne.


Tokyo (AsiaNews/Agenzie) - Il Giappone intende fissare per le società quotate nel Prime Market - la sezione più importante del listino della Borsa di Tokyo - l’obiettivo di avere nei consigli di amministrazione entro il 2030 una percentuale di donne superiore al 30%. È quanto emerge da una bozza di un piano per promuovere l’uguaglianza di genere nei luoghi di lavoro.

Secondo dati del luglio 2022 in Giappone il 18,7% delle aziende quotate nel Prime Market non aveva alcuna presenza femminile nel consiglio di amministrazione, ha spiegato l'Ufficio di gabinetto del governo Kishida, aggiungendo che la percentuale di aziende con oltre il 30% di ruoli esecutivi ricoperti da donne era solo del 2,2%.

Le proposte, annunciate dal Consiglio per l'uguaglianza di genere, si rifletteranno nelle scelte presenti all’interno del disegno di legge di politica economica e fiscale, che dovrebbero essere approvate dal governo entro la fine di questo mese.

La disparità di genere sul posto di lavoro in Giappone è un fenomeno radicato: Tokyo si trova attualmente al 104° posto tra 190 nazioni del mondo in un rapporto sulle opportunità economiche per le donne, pubblicato dalla Banca Mondiale a marzo, e si è piazzato al 116° posto tra 146 Paesi nella classifica del divario di genere stilata dal World Economic Forum nel 2022.

Come parte degli sforzi per migliorare le possibilità di carriera delle donne, il governo Kishida intende chiedere alle società quotate nel Prime Market della Borsa di Tokyo di nominare almeno un membro femminile del consiglio di amministrazione entro il 2025.

 

Foto: Flickr / Yoshimitsu Kurooka

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