A Hong Kong si ferma anche Citizen’s Radio: ‘Costretti a chiudere’

L’emittente web pro-democrazia segue la sorte del quotidiano Apple Daily e del sito Stand News. "Bloccati i conti correnti, impossibile andare avanti". Dall'approvazione della Legge sulla sicurezza nazionale, esattamente tre anni fa, l'ex colonia britannica è precipitata al 140° posto su 180 Paesi nella classifica sulla libertà di informazione.


Hong Kong (AsiaNews) - Proprio alla vigilia del 1° luglio, anniversario del passaggio alla Cina ma anche dell’entrata in vigore nel 2020 della draconiana Legge sulla sicurezza nazionale, a Hong Kong si spegne anche un’altra voce pro-democrazia. La storica emittente Citizen’s Radio - da tempo attiva solo sul web - ha annunciato per oggi la fine delle trasmissioni.

L’annuncio è stato dato con un post su Facebook dal suo fondatore, l’ex membro del Consiglio legislativo Tsang Kin-shing. “È stato difficile per il nostro programma invitare ospiti di fronte ai cambiamenti in caduta libera della situazione politica, alle linee rosse e alla situazione di pericolo dopo il movimento degli Ombrelli e quello contro la legge sull'estradizione - ha scritto -. Di recente, il conto bancario è stato addirittura ‘bloccato’ e possiamo permetterci l'affitto solo fino ad agosto”.

Con la sua chiusura Citizen’s Radio va ad aggiungersi al quotidiano Apple Daily - che sospese le pubblicazioni il 24 giugno 2021, anche in quel caso dopo il congelamento dei conti correnti del suo editore e fondatore Jimmy Lai, in carcere dal dicembre 2020 – e al sito Stand News, fermato il 29 dicembre 2021 dopo una perquisizione e altri arresti sempre ai sensi della citata Legge sulla sicurezza nazionale.

Fondata nel 2005 da Tsang, a Citizen’s Radio non era mai stata concessa una licenza di trasmissione. Di fonte alla contestazione dell'Ufficio dell'Autorità per le comunicazioni per l’utilizzo di un trasmettitore radiofonico illegale per le trasmissioni in Fm, l’emittente aveva continuato a diffondere i suoi programmi online. Ha ospitato diversi esponenti democratici di spicco, tra cui gli ex presidenti del Partito Democratico Albert Ho ed Emily Lau. Una delle sue voci più note era Leung Kwok-hung, membro della Lega dei socialdemocratici, anche lui in carcere in attesa di giudizio per aver collaborato all’organizzazione delle elezioni primarie per il Consiglio legislativo.

Nel 2019 - durantew fase più calda delle proteste di piazza - quattro uomini mascherati che brandivano mazze e martelli, avevano fatto irruzione nella sede di Citizen’s Radio sfondando la porta di vetro: nessun arresto è mai stato compiuto per quella vicenda.

I gravi passi all’indietro nella libertà di informazione a Hong Kong sono stati registrati dalla graduatoria stilata ogni anno da Repoter Sans Frontiers, che ha visto l’ex colonia britannica precipitare dal 74° posto del 2020 all’odierno 140° in una graduatoria di 180 Paesi.

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