Il premier Hun Sen si cancella da Facebook: scomparsi decine di documenti politici pubblici

Il premier-dittatore utilizzava la propria pagina per pubblicare una grande quantità di contenuti, tra cui esplicite minacce all'opposizione che la piattaforma aveva deciso di rimuovere. Ora minaccia di impedire l'accesso a questo social in tutto il Paese. E come mezzo di comunicazione in vista delle elezioni del mese prossimo utilizza l'applicazione di messaggistica Telegram e TikTok, su cui i controlli sono meno stringenti. 


Phnom Penh (AsiaNews) - Il primo ministro cambogiano Hun Sen ieri sera ha cancellato il proprio account Facebook e oggi, attraverso il proprio canale Telegram, ha annunciato che potrebbe bloccare l’accesso alla piattaforma in tutto il Paese per impedire ai politici dell'opposizione in esilio di comunicare con i cittadini. Una decisione che per la storia politica del Paese potrebbe rivelarsi meno banale di quanto sembri.

La comunicazione arriva dopo che Meta aveva stabilito di sospendere per sei mesi il profilo di Hun Sen a causa della pubblicazione di un video in cui il premier minacciava di voler picchiare gli avversari politici. "Ho deciso di smettere di usare Facebook, su cui ho più di 14 milioni di follower. Ho chiesto al mio assistente di cancellare immediatamente il mio account. E informerò anche l'azienda di cancellare il mio nome da Facebook", ha scritto il premier sull’app di messaggistica Telegram, dove almeno 855mila persone sono iscritte al suo canale. Tra i motivi che l’hanno spinto alla decisione ha citato imitazioni del suo profilo, mentre un portavoce del governo ha motivato l’utilizzo di Telegram dicendo che è più popolare in Cambogia e offre migliori traduzioni dal khmer rispetto a Facebook. 

In verità il premier-dittatore, al potere da quasi 40 anni, ha voluto anticipare le mosse del social media. Potrebbe sembra un'azione banale, ma come ha fatto notare il giornalista Ananth Baliga, “l'eliminazione della propria pagina Facebook da parte di Hun Sen significa che sono stati cancellati circa 7 anni di registri pubblici, documenti e storia politica. Se tutti i suoi ministeri cancellassero le loro pagine Facebook, più documenti accessibili al pubblico andrebbero persi, con poche possibilità di recuperarli da altre fonti”.

A gennaio Hun Sen aveva caricato un lungo video in cui prendeva di mira i critici del suo partito, il Partito popolare cambogiano, che alle ultime elezioni ha ottenuto tutti i seggi in Parlamento e non dovrà affrontare nessun tipo di contestazione alle votazioni del mese prossimo a causa della squalifica del principale partito di opposizione. Il video era stato segnalato a Meta, l’azienda proprietaria di Facebook, per incitamento alla violenza, e i moderatori avevano stabilito che le frasi di Hun Sen effettivamente violavano gli standard della comunità. Ma non hanno rimosso il video perché, essendo stato pubblicato da un capo di Stato, lo ritenevano rilevante a scopi informativi. In seguito una sentenza vincolante del comitato di revisione di Meta ha stabilito che la decisione di Facebook andava rivista e il contenuto oscurato, insieme ai profili Facebook e Instagram del premier.

Hun Sen si era iscritto sul social nel 2015 dopo che uno dei suoi principali oppositori, Sam Rainsy, oggi in esilio, era riuscito a raggiungere con successo l’elettorato più giovane. Rivolto a coloro fuggiti all'estero ha scritto: "State usando Facebook per le comunicazioni, potremmo bloccarlo". Sulla propria pagina il premier era solito pubblicare una varietà di contenuti, tra cui foto di famiglia, annunci politici, pubblicità per promuovere il turismo. Oggi per raggiungere i cambogiani con i propri messaggi - alcuni di continua esplicita repressione - utilizza perlopiù Telegram e TikTok, dove i controlli sono meno stringenti.

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