Tokyo e Riyadh pronte a siglare un accordo sulle terre rare

Il premier giapponese ha iniziato un tour in Medio oriente, durante il quale incontrerà il principe ereditario Muhammad bin Salman e i leader di Emirati Arabi Uniti e Qatar. Come il Giappone, anche il Regno saudita è interessato a ridurre la propria dipendeza dai minerali importati dalla Cina. Secondo alcune fonti i due Paesi firmeranno un memorandum entro domani.


Riyadh (AsiaNews/Agenzie) - Secondo alcune fonti il primo ministro giapponese Fumio Kishida e il principe ereditario saudita Muhammad bin Salman dovrebbero concordare entro domani una serie di investimenti congiunti per l’estrazione e l’utilizzo di terre rare. A rivelarlo è stato il quotidiano Nikkei Asia, secondo cui il Giappone sta cercando di ridurre la propria dipendenza dalla Cina per l’approvvigionamento dei minerali. 

Kishida si trova al momento in Arabia Saudita per un tour mediorientale. Un accordo dovrebbe essere presto firmato dal ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria giapponese, dall'Organizzazione giapponese per la sicurezza dei metalli e dell'energia (JOGMEC) e dal ministero dell'Industria e delle risorse minerarie dell'Arabia Saudita. In base all’intesa Tokyo e Riyadh valuteranno la possibilità di intraprendere progetti di sviluppo in Paesi terzi tramite investimenti congiunti. 

Le terre rare sono elementi fondamentali per la produzione di batterie dei veicoli elettrici, semiconduttori, telefoni cellulari e turbine eoliche. Come parte della propria strategia nazionale l’Arabia Saudita ha è alla ricerca di terre rare sul proprio territorio. Il JOGMEC contribuirà con le proprie competenze tecniche per le indagini preliminari.

Al momento il Giappone fa affidamento sulla Cina per quasi l’80% della propria fornitura di idrossido litio e per oltre il 60% della lavorazione del cobalto, ma l’esportazione di terre rare cinesi verso il Giappone ha subito una battuta d’arresto nel 2010, quando le navi dei due Paesi si sono scontrate vicine alle isole Senkaku, che la Cina rivendica e chiama Diaoyu.

Tra domani e il 18 luglio Kishida continuerà poi il proprio viaggio in Medio oriente incontrando i leader degli Emirati Arabi Uniti e del Qatar, con cui discuterà di cooperazione energetica e altri temi. Le monarchie del Golfo sono i principali fornitori di petrolio e gas del Giappone, che si è detto pronto a fornire tecnologie avanzate per ridurre le emissioni di anidride carbonica di questi Paesi.

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