Anche se alcune competizioni sono già iniziate, la cerimonia di apertura si terrà fra due giorni (senza fuochi d'artificio per l'attenzione all'ambiente). Accanto alle discipline olimpiche si disputeranno anche gli eSport, mentre non mancano le discipline legate ad antiche pratiche asiatiche, come le regate tradizionali o il kabbadi indiano. L'allenatore della squadra di calcio dell'India ha consultato un astrologo per decidere i giocatori da portare con sé. Pechino si riapre alla regione dopo il covid nella speranza di fare incetta di medaglie.
Hangzhou (AsiaNews) - Sarà fra due giorni la cerimonia di apertura dei Giochi asiatici nella città della Cina orientale di Hangzhou dopo che la manifestazione è stata rimandata di un anno a causa della pandemia e la politica “zero covid” cinese. Lo scorso anno il Consiglio olimpico dell’Asia aveva dichiarato di aver scelto le nuove date per evitare “conflitti con altri importanti eventi sportivi internazionali”. Per otto sport in realtà le competizioni sono già iniziate il 19 settembre e termineranno con la cerimonia di chiusura dell’8 ottobre. Banditi i fuochi d’artificio in entrambe le cerimonie a favore dell’ecologia: probabilmente ci saranno molti droni a creare scenografie artistiche in cielo, mentre la torcia dei Giochi, rispetto al passato, viene alimentata a metano.
A differenza della prima edizione del 1951 a New Delhi in cui si disputarono solo sei sport, la manifestazione include oggi 61 discipline di 40 sport, compresi quelli che si disputeranno alle Olimpiadi di Parigi 2024 e per i quali gli atleti si giocheranno le qualificazioni.
I Giochi asiatici sono uno degli eventi multisportivi più grandi al mondo (vi prenderanno parte circa 1.500 atleti in più rispetto alle Olimpiadi), ma presentano una serie di particolarità tutte asiatiche: in questa XIX edizione, per esempio, si disputeranno per la prima volta in via ufficiale gli eSport, gare di videogiochi (tra cui Fifa e League of Legends), già apparsi come eventi dimostrativi nel 2018. Grande attesa per i gamer cinesi e sudcoreani che con ogni probabilità si sfideranno in finale. “Gli eSport asiatici sono ormai un'industria fiorente che ha liberato un enorme potenziale e connesso persone provenienti da contesti, culture e Paesi diversi”, ha commentato il presidente della Federazione asiatica di eSport, Huo Qigang.
Se l’introduzione dei videogiochi come disciplina ufficiale svela l’importanza che ha assunto la tecnologia nel mondo asiatico, non manca la presenza anche di discipline più “tradizionali”, come le regate in Dragon Boat (barca drago), una canoa da 20 posti che prende il nome dalla caratteristica testa di dragone posta in punta all’imbarcazione. È la terza volta che viene inclusa nei Giochi Asiatici questa competizione, che nasce in origine come una pratica tradizionale cinese millenaria. Il festival delle barche drago, che cade ogni anno il quinto giorno del quinto mese del calendario lunare cinese, fa oggi parte del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Negli anni le regate hanno assunto sempre più popolarità e oggi sono uno degli strumenti di cui si avvale la Cina per favorire gli scambi con l’estero.
Ma alle regate in Dragon Boat si affiancano una serie di altre pratiche tradizionali, come il kurash, un tipo di lotta originaria dell’Uzbekistan che si dice fosse praticata ai tempi di Tamerlano (chiamato Timur in Asia). Anche il kabbadi, una sorta di touch rugby, deriva da una tradizione di allenamento bellico nata in India 5mila anni fa e infatti l’India ha finora vinto tutte le medaglie d’oro con la propria squadra maschile. A proposito di tradizioni indiane: Igor Stimac, l’allenatore della squadra di calcio, come è tradizione per alcuni eventi in India, ha consultato un astrologo prima di decidere quali giocatori della nazionale portare a Hangzhou.
Ma in Asia c’è grande attesa anche per alcuni match di sport che nel continente sono particolarmente seguiti: la finale di cricket del 7 ottobre, se dovesse disputarsi tra India e Pakistan, al momento le due squadre più quotate, potrebbe diventare l’evento sportivo più seguito al mondo, considerata non solo la popolarità dello sport nei due Paesi ma anche la reciproca rivalità. Anche se la competizione si tiene ogni quattro anni, dal 2014 non si giocavano partite di cricket ai Giochi asiatici.
Hangzhou, con 12 milioni di abitanti, è la terza città cinese ad ospitare i Giochi dopo Pechino nel 1990 e Guangzhou nel 2010. Almeno 10 sedi sportive sono state appositamente costruite per l’occasione e decine sono state ristrutturate tramite una spesa di 10,19 miliardi di yuan (1,4 miliardi di dollari). Le medaglie (chiamate Shan Shui, “montagna e lago” in cinese) rappresentano il paesaggio naturalistico e le rovine della città antica di Liangzhu, includendo elementi della cultura locale.
Ma gli sforzi cinesi non si fermano qui: da anni infatti Pechino sta facendo grandi investimenti sugli sport considerati minori per aumentare il proprio prestigio ottenendo il maggior numero di medaglie, di cui detiene il record dei Giochi con 3.187 medaglie, di cui 1.473 ed è seguita a poca distanza dal Giappone.
Rivolgendosi alla delegazione nazionale, Gao Zhidan, direttore dell’amministrazione generale dello sport in Cina ha detto che “tutti i membri della delegazione devono migliorare la loro consapevolezza politica e ricordare fermamente le grandi cause della nazione. Siate buoni padroni di casa, conducete ampi scambi amichevoli e dimostrate la buona immagine del nostro Paese in termini di riforme e apertura, di sviluppo economico e di progresso sociale per le comunità asiatiche e internazionali”.
A differenza delle Olimpiadi ai Giochi asiatici viene anche conferito il premio MVP (most valuable player) al miglior atleta in gara in qualunque disciplina.