Angelus, Papa: i santi nostri ‘amici’, con loro una ‘grande famiglia in cammino’

A conclusione della preghiera mariana il pontefice ha ricordato la messa di domani per i defunti dal Rome War Cemetery. E rinnovato l’invito a pregare per le popolazioni che soffrono per i conflitti di oggi, in particolare Ucraina, Palestina e Israele. Nella festa di Tutti i santi ha sottolineato le due caratteristiche della santità: un dono “per tutti” e un cammino “da fare insieme”. 


Città del Vaticano (AsiaNews) - I santi non sono eroi “irraggiungibili” e con loro formiamo “una grande famiglia in cammino”. È l’insegnamento, e al tempo stesso l’esortazione, rivolti ai fedeli riuniti in piazza san Pietro all’Angelus da papa Francesco, in occasione della solennità di Tutti i santi che la Chiesa celebra oggi. Il pontefice ha voluto ricordare così il significato della ricorrenza, aggiungendo che domani celebrerà la messa dei defunti dal Rome War Cemetery, memoriale di guerra a Testaccio che custodisce le spoglie dei militari del Commonwealth caduti durante la seconda Guerra mondiale. “Continuiamo a pregare - ha proseguito - per le popolazioni che soffrono delle guerre di oggi, non dimentichiamo la martoriata Ucraina, non dimentichiamo Palestina, non dimentichiamo Israele, non dimentichiamo tante altre regioni dove la guerra è troppo forte”.

Prima della preghiera dell’Angelus, papa Francesco ha introdotto la sua riflessione sulla solennità dei santi che la Chiesa celebra oggi, ricordato le “due caratteristiche” della santità: “essa è un dono e al tempo stesso un cammino”. In primis un dono “ricevuto con il Battesimo” offerto “a tutti”, che può “cambiare completamente la nostra vita” rendendola “felice” e illuminandola con il Vangelo. I santi, aggiunge, “non sono eroi irraggiungibili o lontani” ma “nostri amici” a partire dai santi “della porta accanto”, ovvero “persone generose” trasformate dallo Spirito Santo. 

Il dono della santità comporta anche la “responsabilità” di impegnarsi perché “non vada sprecato” come ricorda il Concilio Vaticano II, per questo esso è anche “un cammino da fare insieme, aiutandoci a vicenda” e uniti ai “compagni di cordata che sono i Santi”. Essi, prosegue il pontefice, “sono i nostri fratelli e sorelle maggiori, su cui possiamo contare sempre” perché “sono amici sinceri” e “non ci puntano il dito contro e non ci tradiscono mai”. Con i santi “formiamo una grande famiglia in cammino, la Chiesa, fatta di uomini e donne - afferma il papa - di ogni lingua, condizione e provenienza”. “La santità è dono e cammino” osserva il pontefice nella riflessione dedicata alla festa e “ci fa bene conoscere le vite dei santi e lasciarci muovere dai loro esempi. E ci fa tanto bene rivolgerci a loro nella preghiera”.

In conclusione il papa ha rivolto un saluto affettuoso ai pellegrini di vari Paesi, alle famiglie, ai gruppi parrocchiali, alle associazioni e alle scolaresche - alcuni delle quali provenienti da Germania, Messico e Danimarca - presenti oggi in piazza san Pietro.

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