Le notizie di oggi: Gaza per l’Unicef è “il posto più pericoloso al mondo per i bambini”, rinviato l'inizio della tregue con le prime liberazioni degli ostaggi. Ankara annuncia l’attivazione di un gruppo per mediare il conflitto fra Israele e Hamas. Riprende il commercio trans-frontaliero fra Pakistan e Afghanistan. Jakarta lancia un piano di investimenti da 20 miliardi di dollari sulle rinnovabili. I soccorritori si stanno avvicinando ai lavoratori indiani intrappolati da 11 giorni in un tunnel. Un fiasco la presenza dei produttori russi alla Dubai Airshow 2023, la più importante fiera del settore del Medio oriente.
CINA
Gli ospedali nel nord della Cina sono sovraffollati per le migliaia di bambini con una forma batterica di polmonite, aggravata dall’antibiotico-resistenza nella popolazione, che causa una escalation di malattie gravi. Una esplosione di contagi, legata anche alla fine delle restrizioni anti-Covid che per tre anni avevano bloccato la trasmissione di molte malattie respiratorie. Solo a novembre oltre 3500 ricoveri nell’ospedale pediatrico di Pechino per “infezione respiratoria” legata al Mycoplasma pneumoniae, che colpisce le vie polmonari. Oltre 24 ore per una visita, l’Oms chiede informazioni.
ISRAELE - PALESTINA
Gaza è il “luogo più pericoloso al mondo” per i bambini. È la denuncia lanciata dal direttore esecutivo Unicef Catherine Russell, secondo cui oltre 5300 bambini sono morti nella Striscia dall’inizio della guerra fra Israele e Hamas il 7 ottobre scorso. Intanto sembra essersi arenato l’accordo per la liberazione di una parte degli ostaggi in cambio di aiuti e una tregua nei combattimenti. I primi scambi non avverranno prima di domani, gettando un’ombra sulle speranze di una imminente liberazione per i parenti.
TURCHIA - GAZA
Il capo del ministero degli Esteri di Ankara, Hakan Fidan, ha annunciato l’attivazione di un gruppo di contatto per regolare il conflitto a Gaza. Esso è formato da sette Paesi: Turchia, Indonesia, Nigeria, Giordania, Egitto, Qatar e Arabia Saudita. Rappresentanti delle varie nazioni si sono incontrati la prima volta in Cina e la seconda in Russia, col sostegno esterno di Pechino e di Mosca.
PAKISTAN - AFGHANISTAN
Il commercio trans-frontaliero fra Pakistan e Afghanistan è tornato alla normalità ieri, dopo una giornata di crisi legata alla decisione di Islamabad di chiedere visti e passaporti per l’ingresso dei veicoli commerciali. Richiesta cui Kabul ha opposto un blocco ai mezzi. Un incontro fra ministri del Commercio ha sbloccato la situazione. Intanto l’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) si appella al governo pakistano chiedendo di bloccare le espulsioni di afghani privi di documenti,
INDONESIA
Jakarta ha lanciato ieri un piano di investimenti da 20 miliardi di dollari, col coinvolgimento di finanziatori da tutto il mondo, per accelerare il processo di de-carbonizzazione e rafforzare i piani sulle rinnovabili. Un progetto che rientra nell’ambito del Just Energy Transition Partnership (Jetp), per ridurre le emissioni di anidride carbonica a 250 milioni di tonnellate metriche entro il 2030.
INDIA
I soccorritori si stanno avvicinando ai lavoratori indiani intrappolati ormai da 11 giorni in un tunnel e sono ormai a pochi metri dal poterli recuperare. Una vicenda che sta tenendo col fiato sospeso il Paese, anche se le notizie che filtrano dalla cava sembrano rassicuranti e per ora le condizioni di salute e di spirito del gruppo sembrano buone. Per mantenersi attivi i lavoratori avrebbero camminato nel tunnel, in un tratto di 2 km tra due estremità chiuse.
RUSSIA - M. ORIENTE
La più grande mostra dell’aeronautica del Medio oriente, il Dubai Airshow 2023, si è rivelata un fiasco totale per i produttori russi di Rosoboroneksport, che non sono riusciti a concludere alcun accordo. Al contrario nella mostra precedente del 2021 a Dubai avevano realizzato affari per 1,3 miliardi di dollari, e nel 2017 aveva addirittura toccato il record di 10 miliardi di contratti.
KIRGHIZISTAN - GIAPPONE
La visita del presidente kirghiso Sadyr Žaparov in Giappone è stata solo la prima di una serie di incontri di leader dell’Asia centrale a Tokyo, in preparazione al summit in primavera del formato “5+1” già applicato con Usa e alcuni Stati europei. Esso interessa i nipponici in particolare per le risorse nel sottosuolo e lavorative, mentre ai centrasiatici servono investimenti e nuove tecnologie.