Il partito del premier Modi vince il voto locale anche nel Madhya Pradesh (dove già governava) e nel Chhattisgarh, mentre il Partito del Congresso, principale forza di opposizione, ha prevalso nel Telangana. L'arcivescovo emerito di Bhopal, mons. Leo Cornelio, ad AsiaNews: il partito ultranazionalista indù ha condotto una campagna più efficace, mentre la formazione politica guidata a livello nazionale da Rahul Gandhi, non ha mantenuto le proprie promesse.
New Delhi (AsiaNews) - Il Bharatiya Janata Party (Bjp), il partito da cui proviene il primo ministro indiano Narendra Modi, ha vinto le elezioni in tre dei quattro Stati in cui si è votato nelle scorse settimane, ottenendo il controllo della regione settentrionale, chiamata “cintura hindi” per la diffusione della lingua. Si tratta del Madhya Pradesh, del Rajasthan e del Chhattisgarh, mentre il Partito del Congresso, principale forza di opposizione, ha vinto nel Telangana. Lo Stato nord-orientale del Mizoram, invece, dovrebbe annunciare i risultati elettorali nelle prossime ore.
Per il Bjp è un risultato notevole in vista delle elezioni previste tra nella primavera del 2024, nelle quali Modi cercherà di ottenere il terzo mandato consecutivo di primo ministro. I commentatori hanno evidenziato soprattutto il cambio di governo in Rajasthan, che era guidato dal Partito del Congresso. In Madhya Pradesh, era invece già al governo il Bjp, come in Chhattisgarh, mentre il Telangana era guidato da un partito locale, il Bharat Rashtra Samithi.
“La campagna elettorale ha polarizzato gli elettori sulla scia del sentimento religioso propugnato dall’Hindutva”, ha detto ad AsiaNews mons. Leo Cornelio, arcivescovo emerito dell’arcidiocesi di Bhopal commentando i risultati elettorali del Madhya Pradesh. L’ideologia Hindutva è un’ideologia politica estremista che sostiene l’egemonia della religione indù su tutte le altre confessioni. Tuttavia, ha precisato il presule, c’è da dire che “il governo del Bjp in Madhya Pradesh ha creato un certo grado di sviluppo costruendo infrastrutture di trasporto e di comunicazione, un elemento che era stato trascurato dal Partito del Congresso quando era al potere, e ha introdotto diversi provvedimenti per gli indigenti, mentre le promesse dell’opposizione sono rimaste tali: promesse. Anche se la tassazione è aumentata - ha proseguito mons. Cornelio - c’è stato un miglioramento nelle vite dei cittadini”. Per le donne dai 21 ai 60 al di sotto di una certa soglia di reddito, per esempio, è stato introdotto uno schema che prevede un sussidio mensile di 1.250 rupie (circa 14 euro).
Di conseguenza, per la popolazione, l’intolleranza nei confronti delle minoranze da parte del Bjp è passata in secondo piano, mentre gli appartenenti ai gruppi cristiani e musulmani “sono una percentuale minuscola per fare la differenza”, ha spiegato ancora l’arcivescovo. Le capacità di leadership e organizzative del Bjp sono state eccellenti, e non è stato così per il Partito del Congresso”, ha aggiunto l’arcivescovo emerito, che riguardo agli attacchi alle istituzioni cristiane ha detto: “L’educazione dei nostri istituti è rinomata per la sua qualità e per il sistema di valori, rendendo le persone autosufficienti e dando spazio anche ai più deboli e vulnerabili della società. Ma sono questioni che non contano durante la propaganda politica o che comunque non riguardano la maggioranza dei votanti”.
“I risultati ottenuti dal Bjp negli Stati settentrionali non sono sorprendenti se si considera la perdita di potere del partito negli Stati meridionali, ragione per cui il Bjp ha ha cercato di rafforzare la sua base nella Hindi belt”, ha dichiarato ad AsiaNews p. Babu Joseph, ex portavoce della Conferenza episcopale cattolica dell’India (CBCI). “Ciò dimostra la determinazione di voler prevalere alle elezioni del prossimo anno”, ha aggiunto. “Si tratta di uno sviluppo che rischia di non essere di buon auspicio per alcune sezioni della società, ma si spera che le promesse fatte dal governo riguardino tutti in modo equo e imparziale”.
Per quanto riguarda il Chhattisgarh, invece, gli osservatori sostengono che i risultati elettorali evidenzino una disaffezione nei confronti del Partito del Congresso, piuttosto che un sostegno vero e proprio al Bjp. Nelle regioni abitate dagli adivasi, i gruppi indigeni tribali, la popolazione ha lamentato una mancata implementazione delle promesse, in particolare il riconoscimento delle decisioni dei consigli tribali per il controllo sulle proprie terre. Anche i villaggi cristiani hanno accusato il Partito del Congresso di non aver fatto abbastanza per proteggere la minoranza religiosa dagli attacchi degli estremisti indù. Al contrario, il partito guidato a livello nazionale da Rahul Gandhi, ha fatto leva sul bonus erogato ai coltivatori di riso negli ultimi cinque anni, dicendo che lo avrebbe ulteriormente aumentato, una promessa che però anche per il Bjp sarà probabilmente facile da mantenere. Secondo gli esperti, quindi, il Congress, cercando di ottenere più voti dalle fasce induiste della popolazione, è stato battuto dal suo stesso gioco.