Onu: la guerra affama il Myanmar, sei milioni di bambini denutriti
di Steve Suwannarat

È l’allarme lanciato dalle Nazioni Unite nel rapporto 2023 sulla situazione in Asia e Pacifico. Il conflitto fra giunta militare e ribelli - che guadagnano sostegno fra la popolazione - alimenta insicurezza alimentare, paralisi economica e devastazioni. Le necessità attuali superano di 19 volte quelle precedenti il golpe del 2021. Due milioni gli sfollati. 


Yangon (AsiaNews) - La guerra civile infuria in Myanmar: le forze armate, controllate dalla giunta militare, sono sotto pressione su più fronti e le milizie etniche affiancate dalle Forze di difesa popolari guadagnano posizioni e sostegno locale e internazionale. Tuttavia, la popolazione paga un pesante conto in termini di insicurezza, paralisi dell’economia e devastazioni. Al punto che l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari umanitari (Unocha) stima che i birmani che necessitano di assistenza umanitaria siano saliti a 18.3 milioni, circa un terzo della popolazione e un milione in più dello scorso anno.

Il dato spicca nel Rapporto sulla situazione in Asia e Pacifico 2023 (Asia and Pacific Situation Report 2023) che presenta un quadro desolante in un Paese ricco di risorse ma che conflitti, dittatura e sfruttamento hanno portato al fondo della classifica del benessere in Asia. Una situazione grave al punto che le necessità attuali superano di 19 volte quelle precedenti il golpe. Ancora una volta sono soprattutto i bambini a essere a rischio per la difficoltà nell’accedere a cure mediche, istruzione, cibo adeguato, spesso anche a un rifugio. Sei milioni di minorenni mostrano segni di denutrizione, soffrono di patologie e di traumi, sono a rischio di finire nelle mani di trafficanti di esseri umani o di essere reclutati dalle parti combattenti.

Una situazione che colpisce con varia intensità anche donne e portatori di handicap.

Unocha segnala come il sistema sanitario sia in crisi e i rischi di diffusione di malattie è aggravato dalla difficoltà a trovare acqua potabile e riparo adeguato. A ottobre, con lo svilupparsi dell’offensiva delle milizie etniche in diverse aree, il numero degli sfollati è salito a due milioni, con un incremento di 600mila unità sull’anno precedente.

Con un prevedibile aggravarsi della crisi nel 2024, l’ufficio Onu sottolinea ancora che le organizzazioni umanitarie stanno programmando di raggiungere 5,3 milioni di individui per un costo previsto di 994 milioni di dollari.

A delineare meglio il quadro è l’elenco delle emergenze in corso descritto nel rapporto: “La popolazione del Myanmar continua a fronteggiare una situazione di emergenza dei diritti umani, umanitaria e politica che mette a grave rischio la protezione dei civili, limitando l’accesso a servizi vitali inclusi quelli della salute e educativi e portando una grave insicurezza alimentare. Le necessità umanitarie sono peggiorate nel Paese mentre il conflitto persiste provocando livelli di dislocazione senza precedenti, distruzione di proprietà e mezzi di sussistenza, presenza di mine e altri ordigni esplosivi soprattutto nel nord-ovest e nel sud-est”. 

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