Hanoi: presto i rapporti diplomatici con il Vaticano
di Thanh Thao

Il Vietnam spera che i rapporti con la Santa Sede l'aiutino ad entrare nel Wto. Al Congresso del partito comunista si afferma la linea riformatrice di Nong Duc Manh.


Hanoi (AsiaNews) – Il governo vietnamita e l'Ufficio affari religiosi sono desiderosi di istaurare al più presto le relazioni diplomatiche con la Santa Sede. Lo ha dichiarato Ngo Yen Thi, direttore dell'Ufficio Affari religiosi, aggiungendo che Hanoi sta già lavorando a un'agenda con tutti i passi e le date necessarie.

Le affermazioni di Ngo avvengono alla fine del Congresso del partito comunista, mentre il Vietnam lotta disperatamente per farsi accreditare nella comunità internazionale ed entrare nel Wto.

Durante una conferenza stampa tenuta ieri a conclusione del Congresso, Ngo ha anche dichiarato che "il socialismo non è opposto alla spiritualità" e che il governo vietnamita "garantisce il pieno diritto del popolo vietnamita [ad esprimere] la fede e la religione". La politica religiosa del governo, egli ha aggiunto, "rispetta e sostiene la libertà di fede e religione". "Il partito e lo stato – ha ancora aggiunto – usano speciale attenzione  verso i bisogni spirituali della popolazione".

Il Vietnam è spesso criticato per la sua politica religiosa, intollerante verso buddisti, cattolici democratici, montagnard protestanti. Molte comunità e sette vengono giudicate illegali e perseguitate, i loro leader arrestati e le sedi distrutte. Anche le comunità riconosciute legalmente sopportano un controllo asfissiante in tutte le loro attività. Nel 2004 il Dipartimento Usa ha definito il Vietnam un paese "di particolare preoccupazione" per la sua politica religiosa, rischiando di bloccare la sua entrata nel Wto (Organizzazione mondiale del commercio).

Ngo Yen Thi ha detto che il suo governo continuerà a fare pressioni sugli Usa perchè cancellino il Vietnam dalla lista dei paesi "di speciale preoccupazione", sperando di entrare nel Wto quest'anno.

Negli ultimi due anni, la supremazia dell'ala riformista nel governo di Hanoi sta portando a una valorizzazione sempre maggiore delle religioni. Esse vengono viste anzitutto come un argine alla profonda immoralità e corruzione del partito e della società; in secondo luogo, concessioni e libertà vengono usate per pubblicizzare il "nuovo corso" vietnamita.

Proprio l'ala riformista è riuscita ad imporsi al Congresso concluso ieri sera: Nong Duc Manh è stato riconfermato come segretario generale del partito comunista, ricevendo il mandato di affrettare le riforme economiche e eliminare la corruzione. Si prevede che Nong, 56 anni, ringiovanirà tutto il Politburo, nominando Nguyen Tan Dung come primo ministro e Nguyen Minh Triet quale presidente, in sostituzione rispettivamente di Phan Van Khai e  Tran Duc Luong.

La popolazione vietnamita , 83 milioni di persone, ha una percentuale molto alta di giovani: almeno il 60% è al di sotto dei 30 anni.

Negli ultimi 2 anni l'economia vietnamita è stata fra le più vibranti del Sudest asiatico: il  prodotto interno lordo è cresciuto dell' 8,4%. In novembre Hanoi ospiterà il Forum della cooperazione economica dell'area Asia-Pacifico, segnando il suo ritorno sulla scena internazionale.