Indonesia, pastorale e cultura nativa: la missione della diocesi di Makassar
di Mathias Hariyadi

Il nunzio apostolico mons. Pioppo ha presieduto l’ordinazione episcopale del nuovo vescovo coadiutore mons. Fransiskus Nipa. Presente anche l’arcivescovo mons. John Liku Ada’ che ha da poco compiuto 75 anni e ha problemi di salute che ne limitano l’attività. Fra i primi incarichi la cura delle 49 parrocchie presenti in quattro province dell'isola di Sulawesi.


Jakarta (AsiaNews) - Rafforzare l’attività pastorale secondo gli otto principi definiti nell’ultimo sinodo diocesano e valorizzare la cultura (nativa) Toraja, caratteristica dell’area di provenienza del neo vescovo. Sono queste le prime sfide che intende affrontare il neo-coadiutore di una realtà in costante crescita, a dispetto delle numerose sfide. Il primo febbraio scorso mons. Piero Pioppo, nunzio apostolico in Indonesia [la nazione musulmana più popolosa al mondo], ha presieduto l’ordinazione episcopale di mons. Fransiskus Nipa come nuovo vescovo coadiutore dell’arcidiocesi di Makassar, nell’isola di Sulawesi. Alla funzione hanno partecipato l’attuale arcivescovo diocesano, mons. John Liku Ada’ che ha da poco compiuto i 75 anni di età e presentato le dimissioni per le precarie condizioni di salute e problemi alla vista, e il vescovo di Manado mons. Benedictus Rolly Untu.

Mons. John, spiega il neo-coadiutore, vede “con chiarezza solo se si sta di fronte a lui” ma ha forti difficoltà con la visione periferica “sia in alto e in basso, che lateralmente” e per questo ha dovuto limitare il proprio impegno pastorale ed ecclesiale. In queste prime settimane, mons. Nipa si occuperà in particolare della cura pastorale delle 49 parrocchie presenti nelle quattro province da cui è formata la diocesi.

L’isola di Sulawesi è il terzo territorio più grande dell’arcipelago indonesiano e comprende sue sole diocesi: Makassar e Manado, con la prima chiamata a prendersi cura di alcune migliaia di fedeli sparsi in quattro province (Sulawesi meridionale, Sulawesi centrale, Sulawesi sud-orientale e Sulawesi occidentale). Secondo il motto pastorale del neo-prelato che recita “Misericodiam volo” mons. Frans Nipa ha espresso il forte desiderio personale di servire la popolazione locale. In passato ha ricoperto per 12 anni il ruolo di segretario generale dell’arcidiocesi, un compito fondamentale per cogliere quel “capitale umano” essenziale per affrontare sfide e bisogni attuali della comunità dei fedeli, che ha atteso a lungo un secondo pastore. 

A partire dai lavori del sinodo diocesano del 2012, a Makassar l’attività pastorale è basata su otto punti cardine: evangelizzazione, famiglia, istruzione, salute, socio-culturale, socio-economico, socio-politico e gestione dei beni ecclesiastici. “Il nostro obiettivo per il 2025 - avverte il prelato - è proprio quello di dare attenzione a queste otto priorità già definite”. 

“Come sacerdote locale, originario proprio di Toraja, ho una attenzione personale e particolare per la conservazione della ricchezza culturale dei nativi locali e del loro cristianesimo, sia cattolico che protestante. Penso - sottolinea il neo coadiutore . che ci debbano essere iniziative pratiche su come gestire queste questioni strategiche: fra queste, gli elementi culturali e religiosi nella società Toraja”. “Sarebbe un duro colpo per tutti i Toraja di tutta la nazione - conclude - se alcuni anni dopo questi aspetti fondamentali della nostra origine, fra cui i beni culturali e la cristianità, scomparissero a causa della nostra ignoranza e negligenza”.

(Renny ha contribuito all’articolo)

 

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