Dhaka: integralisti islamici contro i nuovi testi scolastici
di Sumon Corraya

Chiesta la rimozione di tutti i contenuti "in conflitto con l'islam" dal curriculum di studi di ogni ordine e grado. Nel mirino le immagini di insegnanti e studentesse senza hijab e persino dell'espressione "Ciao" nel libro di inglese al posto del tradizionale saluto musulmano "Al-Salaam-Alaikum". 


Dhaka (AsiaNews) - Hefazat-e-Islam Bangladesh (letteralmente “Protettori dell’Islam”), un gruppo integralista composto principalmente da insegnanti e studenti religiosi intransigenti, sta portando avanti una campagna contro i contenuti e le immagini nei libri di testo. L'organizzazione ha presentato una richiesta in cinque punti, che prevede la rimozione di tutte le materie in conflitto con l'islam dal curriculum di studi di ogni ordine e grado. Queste richieste sono state articolate durante una conferenza nella capitale.

Maulana Junaid Al Habib, segretario generale di Hefazat, ha detto: “Nell’anno accademico 2022, nel libro "English for Today" per gli studenti della prima elementare, lo scambio di saluti arabo “As-Salaam-Alaikum" - che significa “Pace a voi” - e la risposta "Wa alaikum assalam” - ovvero, “e su di te sia la pace” -. Ma nel 2023 è stato sostituito da “Buongiorno" e “Ciao", in inglese. Ed è così anche nel libro del 2024. In precedenza, inoltre, nei testi scolastici della primaria, le immagini mostravano insegnanti e studenti che indossavano hijab e punjabi. Ma nel 2024 sono stati presentati senza e non va bene”. Tra gli altri temi che hanno portato alla levata di scudi del movimento integralista islamico bengalese c’è il fatto che le relazioni extraconiugali vengono presentate nei libri di testo “ma questo porta gli studenti a considerarlo normale, non lo accettiamo”. Hefazat si è inoltre opposto all'attuazione del "Transgender Rights Protection Act 2023” promosso nell’ambito della politica di integrazione del governo che dal 2013 ha riconosciuto ufficialmente il genere transgender come terzo insieme al maschile e femminile. 

Tra le richieste dell’organizzazione - che a fine gennaio ha manifestato davanti a diverse scuole e università - oltre alla rimozione di tutto ciò che è in conflitto con l'Islam dal curriculum educativo nazionale, c’è l'interruzione delle riunioni della minoranza Ahmadiyya e il rilascio immediato e incondizionato degli esponenti religiosi imprigionati. Ma il movimento integralista islamico ha anche tra i suoi obiettivi - da diversi anni tempo - la conversione dei missionari cristiani coinvolti in attività che ritengono “anti-islamiche” in tutto il Paese, che è a maggioranza musulmana, con i cristiani che rappresentano solo lo 0,3% della popolazione, mentre i musulmani rappresentano il 91%, mentre il resto è costituito da indù, buddisti e cristiani.

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