Chiesa e attivisti plaudono all’innalzamento dell’età minima per le nozze cristiane
di Shafique Khokhar

Il 26 febbraio il Senato ha votato il Christian marriage (Amendment) Bill 2023. Per i cristiani la soglia legale passa da 16 a 18 anni. Una battaglia iniziata nel novembre 2022, per tutelare le giovani dal fenomeno delle “spose bambine” e dai casi di conversione forzata. La speranza che possa essere estesa a tutte le religioni. 


Lahore (AsiaNews) - La Commissione nazionale di Giustizia e pace (Ncjp), l’organismo della Chiesa cattolica pakistana in prima fila nella lotta per i diritti e le libertà, ha accolto con favore la norma approvata di recente dal Senato che alza l’età minima per contrarre matrimonio. Il Christian marriage (Amendment) Bill 2023 votato dalla Camera Alta il 26 febbraio porta infatti la soglia da 16 a 18 anni per tutti i fedeli di religione cristiana. 

Primo firmatario della legge il senatore Kamran Michael, della Lega musulmana del Pakistan (Pml-N), che aveva auspicato l’emendamento della sezione 60 del Christian Marriage Act 1872 che ha aumentato di due anni il limite minino per convogliare a nozze. Un iter avviato il 24 novembre 2022 da Naveed Amir Jeeva del Pakistan Peoples Party (Ppp), sostenuto da Ncjp, che aveva presentato una legge in Parlamento per fissare a 18 anni l’età legale per il matrimonio di ragazzi e ragazze cristiani e votata già il giorno successivo. 

In una dichiarazione congiunta mons. Samson Shukardin, presidente della Conferenza episcopale pakistana e presidente Ncjp, p. Bernard Emmanuel direttore nazionale Ncjp e il direttore esecutivo Naeem Yousaf Gill mostrano totale apprezzamento per il passaggio della norma: “Siamo grati - affermano - al Senato del Pakistan per aver soddisfatto la nostra richiesta di lunga data di aumentare l’età del matrimonio a 18 anni sia per i ragazzi che per le ragazze cristiani. Ciò contribuirà a frenare la tendenza ai matrimoni precoci di ragazze minorenni, soprattutto nelle aree rurali”.  

“Estendiamo il nostro sincero apprezzamento - prosegue la dichiarazione - al senatore Kamran Michael per il suo encomiabile lavoro nel presentare la legge sul matrimonio cristiano al Senato e al signor Naveed Amir Jeeva per averla presentata all’Assemblea nazionale. Questa legge avrà un ruolo fondamentale nel promuovere l’inclusione e il rispetto della comunità cristiana all’interno del nostro quadro legislativo. Questo disegno di legge aprirà certamente la strada nella difesa e nella protezione delle nostre giovani, e delle minorenni, alla pratica della conversione e dei matrimoni forzati”. Infine, i vertici Ncjp si rivolgono al governo entrate perché “si adoperi per rendere la conversione forzata un reato penale” punendo abusi e violazioni.

Parlando con AsiaNews Ata-ur-Rehman Saman, attivista per i diritti umani, mostra di apprezzare la norma approvata dal Senato definendola “un successo” nella continua lotta “per la realizzazione dei nostri diritti. Questo provvedimento ci solleverà sicuramente il morale e rafforzerà le organizzazioni per i diritti umani che lavorano per la tutela delle fasce emarginate della società”. Questa legislazione, prosegue, “proteggerà le ragazze cristiane minorenni” da abusi come la pratica tristemente nota delle spose bambine. “Questo è l’inizio della realizzazione dei diritti delle ragazze minorenni di tutte le religioni in Pakistan. Vorrei che questo limite di età per il matrimonio fosse esteso a tutti”. Inoltre, per proteggere le ragazze delle minoranze religiose dalla conversione forzata e dai matrimoni forzati, il prossimo governo dovrebbe “criminalizzare” i casi di conversione forzata: “Ciò - conclude - imprimerebbe un senso di protezione alle minoranze e migliorerebbe la nostra immagine anche a livello internazionale”. 

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