Karachi, per il Ramadan la cena dell'incontro tra cristiani e musulmani
di Shafique Khokhar

 La Commissione cattolica per il dialogo interreligioso ha promosso insieme alle altre minoranze un Iftar, la cena della rottura del digiuno. L'arcivescovo Benny Mario Travas: "Testimonianza dei valori di compassione, empatia e rispetto reciproco che ci legano tutti".


Karachi (AsiaNews) - Cristiani e persone di altre minoranze religiose insieme ai musulmani per un Iftar, la cena che al tramonto rompe il digiuno nel mese sacro islamico del Ramadan. È il gesto promosso lo scorso 23 marzo dalla Commissione cattolica per il dialogo interreligioso e l'ecumenismo dell’arcidiocesi di Karachi. Come spiega p. Shakeel Gulzar, direttore della Commissione cattolica per il dialogo interreligioso e l'ecumenismo, tema dell’evento è stato "Uniamo le nostre mani per servire il nostro amato Paese", per riconoscere i servizi che tutte le fedi hanno svolto per il progresso del Pakistan e rafforzarli.

L'incontro si è distinto per il gesto dei membri delle comunità cristiana, indù, sikh, Agha Kahn e Baha'i che hanno servito insieme l'Iftar ai loro fratelli musulmani, un gesto che ha risuonato profondamente con lo spirito del Ramadan e ha sottolineato i valori di compassione e solidarietà.

Kashif Anthony, della Commissione nazionale cattolica per la giustizia e la pace, ha esortato a trarre da questo evento l'esempio per lavorare uniti per un cambiamento positivo nella società, intensificando in particolare l'impegno per le persone bisognose. Zehra Shellwani, della Comunità Agha Khan, nei suoi commenti ha affermato che partecipare a un incontro interreligioso per l'Iftar non significa solo condividere un pasto; significa costruire relazioni, favorire la comprensione e promuovere la pace e l'armonia in una città diversa e vibrante. Sameer Aeli, presidente di Saffar Buddies e membro della comunità musulmana, ha definito l’Iftar promosso dalla Chiesa cattolica per i musulmani un evento commovente, che ha mostrato l'unità e la solidarietà tra comunità diverse.

Anche l'arcivescovo Benny Mario Travas ha espresso l'importanza di riunirsi e di onorare la nostra fede nell'unico Dio. Questa unità, ha osservato, è una testimonianza dei valori di compassione, empatia e rispetto reciproco che ci legano tutti. Rivolgendosi poi ai cristiani nel suo messaggio per la Domenica delle Palme, mons. Travas ha aggiunto: “In questi giorni di digiuno e di Quaresima dobbiamo svuotarci dal peso del peccato e della tentazione, dobbiamo umiliarci e avvicinarci a Gesù guardando la sua Croce che è il segno della nostra salvezza. Dobbiamo compiere la volontà di Dio, edicare del tempo a Dio e pregare, lasciarvi nelle mani di Dio e fidarvi di Lui, che ci benedirà e ci solleverà dalle nostre fatiche”.

Il nuovo vicepresidente dell'Assemblea del Sindh, Naveed Anthony - presente all'evento - ha sottolineato che questo incontro dimostra che c'è un grande posto nei cuori per gli altri e che ciascuno può dare il proprio contributo per la costruzione delle nostre comunità.

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