Taiwan: la preghiera di Francesco per vittime e sopravvissuti del sisma

In un telegramma a firma del card. Parolin il pontefice assicura “sincera solidarietà e vicinanza spirituale” alla popolazione colpita. Il bilancio aggiornato è di 12 vittime, ma altre potrebbero aggiungersi nei prossimi giorni. I soccorritori hanno rinvenuto la maggior parte di dispersi e sfollati, fra cui 400 persone isolate in un hotel di lusso nel parco nazionale delle Gole di Taroko. 


Taipei (AsiaNews) - Vicinanza, solidarietà e cordoglio per quanti sono stati colpiti dal terremoto del 3 aprile scorso a Taiwan. Sono i sentimenti espressi da papa Francesco, in un telegramma a firma del segretario di Stato card. Pietro Parolin inviato al presidente della Chinese Regional Bishops’ Conference of Taiwan mons. John Baptist Lee Keh-mean. Nel messaggio, il pontefice ha assicurato le proprie preghiere alle vittime, ai feriti, a tutti gli sfollati e al personale di emergenza e i soccorritori “impegnati nelle operazioni di recupero” di sopravvissuti e dispersi, la maggior parte dei quali sono stati salvati proprio in queste ore.

Il papa si è detto “profondamente rattristato” nell’apprendere della perdita di vite umane e dei danni causati dal terremoto e “assicura - prosegue il telegramma - a tutti coloro che sono stati colpiti da questo disastro la sua sincera solidarietà e vicinanza spirituale”. Il pontefice infine invocato “per tutti la benedizione divina” perché possa essere “di consolazione e forza”. 

Intanto il bilancio aggiornato dei funzionari di Taipei parla di almeno 12 vittime e oltre un migliaio di feriti causati dal terremoto di magnitudo 7,4 che ha colpito l’isola due giorni fa alle 8 del mattino ora locale. Molteplici le scosse di assestamento seguite al sisma principale, tra cui una di magnitudo 6,4; altre ancora sono previste nei prossimi giorni, con la terra che continua a tremare. 

Due i cadaveri rinvenuti in queste ore dai soccorritori che operano a fronte del rischio di ulteriori frane e crolli, soprattutto nelle zone montagnose o rurali. Nella notte si sono verificate circa 50 scosse nella zona più colpita, la provincia di Hualien, alcune delle quali avvertite a Taipei.

Le squadre della Protezione civile locale riferiscono che almeno 400 persone rimaste isolate in un hotel di lusso nel parco nazionale delle Gole di Taroko sono ora al sicuro, con gli elicotteri impegnati nel trasporto dei feriti e la consegna dei rifornimenti. In salvo anche una cinquantina di lavoratori rimasti bloccati sulla strada che porta alla struttura. I vigili del fuoco di Taiwan hanno dichiarato che due corpi sono stati trovati tra le montagne, ma sono in attesa di conferme sull’identità prima di aggiungerli all’elenco delle vittime. Il numero dei dispersi risulta essere al momento di 13, di cui tre stranieri di nazionalità australiana e canadese.

Nell’area più colpita continuano ad arrivare esperti e volontari, mentre politici e rappresentanti delle istituzioni, fra i quali il presidente Tsai Ing-wen, hanno dichiarato di voler donare un mese di stipendio ai soccorsi. Inoltre, il  Giappone garantirà un milione di dollari di aiuti “per le operazioni di salvataggio e recupero” come ha riferito oggi il ministro degli Esteri Yoko Kamikawa.

Taiwan si trova vicino alla giunzione di due placche tettoniche ed è soggetta a terremoti, sebbene in questa occasione il numero delle vittime sia risultato più contenuto rispetto al passato recente. Più di 100 persone sono state uccise in un terremoto del 2016 nel sud del Paese, mentre uno precedente di magnitudo 7,3 ne ha uccise oltre 2mila nel 1999. 

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