Alluvioni in Afghanistan: decine di migliaia di persone senza casa

Il bilancio dei morti è salito a 300, ma i talebani non riescono ancora a comunicare il numero dei dispersi. Diversi residenti locali hanno raccontato di aver perso tutto, mentre polmoniti e diarrea si stanno diffondendo tra i bambini a causa della mancanza di acqua potabile. L'invio di aiuti è reso complicato dal crollo di ponti e strade. L'inverno secco ha reso il suolo impermeabile causando frane e allagamenti.


Kabul (AsiaNews) - Sono enormi i danni causati dalle forti piogge che hanno colpito 21 distretti nel nord-est dell’Afghanistan a partire dal 10 maggio: Save the Children ha comunicato che, nella sola provincia di Baghlan, la più colpita, 40mila bambini sono rimasti senza casa. Il bilancio dei morti è salito a 300, secondo le stime del Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni unite, tra cui si contano almeno 51 bambini, ha aggiunto l’Unicef. Una tragedia ricordata anche nell'udienza di oggi da Papa Francesco, che ha esortato la comunità internazionale a fornire aiuti.

Diverse organizzazioni umanitarie sono presenti sul posto, ma “le comunicazioni sono totalmente interrotte e non riusciamo a parlare con i nostri colleghi", ha detto un cooperante italiano ad AsiaNews.

I talebani hanno riferito che più di 12mila case sono state danneggiate o distrutte, colpendo circa 80mila persone, ma i dati forniti dalle autorità de facto e dalle agenzie internazionali divergono. Anche ponti, strade, scuole e ospedali sono crollati: i servizi sanitari sono stati sospesi in almeno 11 cliniche delle province di Baghlan e Takhar, mettendo sotto pressione le strutture sanitarie ancora operative. 

I danni alle infrastrutture stanno rendendo complicato il raggiungimento dei sopravvissuti da parte delle agenzie e delle ong internazionali. La maggior parte di Baghlan è “inaccessibile ai camion”, hanno affermato i portavoce del Pam, spiegando che stanno ricorrendo a tutte le alternative possibili per portare cibo alle vittime.

Nel distretto di Murghab si sono già diffuse malattie come polmoniti e diarrea tra i bambini, a causa dell’assenza di acqua potabile. “Stiamo morendo, non abbiamo via d'uscita, né pane, né acqua, né riparo. Se non ci arriva nessun aiuto, periremo”, ha detto un residente locale. Altri hanno raccontato di aver “perso tutto in un batter d'occhio: la famiglia, la casa, i miei averi, ora non mi è rimasto più nulla”, ha spiegato Mohammad, dopo aver recuperato i corpi della moglie e dei due figli a Puli Khumri, capoluogo della provincia di Baghlan. “Spero che qualcuno abbia trovato le mie figlie vive”, ha aggiunto.

Il vice primo ministro dell’Emirato islamico, Abdul Ghani Baradar, dopo aver visitato le aree colpite il 13 maggio, ha dovuto ammettere che il numero di vittime e il livello di distruzione sono molto più elevati di quanto si era pensato all’inizio. Oltre alla necessità di ripari, medicine, e acqua potabile, mancano i macchinari (e il carburante) per la rimozione dei detriti e le ambulanze per trasportare i feriti. 

Un disastro avvenuto sulla scia dei precedenti, ma aggravato da decenni di guerra e dall’incapacità del governo talebano - salito al potere ad agosto 2021 - di far fronte alle emergenze climatiche. Il portavoce del governatore della provincia di Baghlan, Alam Majidi, ha detto che le operazioni di soccorso continuano, ma non è ancora stato determinato il numero dei dispersi, mentre le famiglie sfollate sono già almeno 6mila. 

“La nostra richiesta al governo è di aiutarci. Non abbiamo nulla e abbiamo bisogno di assistenza”, hanno detto a ToloNews alcuni abitanti del villaggio di Sheikh Jalal che hanno perso la casa. Anche i terreni agricoli sono “andati tutti distrutti” hanno aggiunto. L’80% della popolazione afghana, composta da oltre 40 milioni di persone, dipende dall’agricoltura, ma un inverno particolarmente secco ha reso il suolo impermeabile alle piogge, provocando frane e i recenti allagamenti.

In base ai dati delle Nazioni unite, solo nel 2024, oltre 30mila persone hanno subito l’impatto violento delle alluvioni in tutto il Paese. Ad aprile almeno 70 persone sono morte per le alluvioni, una cifra che secondo i talebani è più vicina al centinaio. 

(foto Ummay Habiba/Save the children)

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