Tiananmen 35 anni dopo: a Hong Kong una preghiera on line per rompere il silenzio

Mentre anche quest’anno il 4 giugno a Victoria Park sarà impedito il ricordo dell'anniversario della strage degli studenti di Pechino, un gruppo di singoli cristiani ha invitato a sottoscrivere il testo di una preghiera che verrà pubblicata come inserzione sul Christian Times. Un testo che parla della repressione di allora, ma anche di quella in atto oggi a Hong Kong.


Hong Kong (AsiaNews) - Si avvicina il 4 giugno, la data che segna l’anniversario della strage di piazza Tiananmen, di cui quest’anno ricorrono i 35 anni. Un anniversario tradizionalmente celebrato a Hong Kong con una veglia a Victoria Park, fino alla dura repressione imposta da Pechino nel 2020 che anche su questo ha imposto il silenzio, mandando in carcere (dove tuttora si trovano) quelli che furono i promotori dell’ultima di queste iniziative, tenuta nel giugno 2019.

Con l’accusa di attentato alla “sicurezza nazionale” la Cina ha dunque imposto anche a Hong Kong il silenzio sui fatti di piazza Tiananmen; la stessa diocesi cattolica, ormai già da qualche anno, non organizza più nemmeno le sue celebrazioni di suffragio per le vittime del massacro che prima si tenevano in questa ricorrenza. E per provare a rendere meno visibile il vuoto, anche quest’anno il fronte “pro-Pechino” si sta organizzando per occupare fisicamente Victoria Park - il luogo dove per anni in migliaia si radunavano con le candele accese la sera del 4 giugno - con le bancarelle di una fiera.

In questo contesto diventa, allora, molto significativa l’iniziativa lanciata da un gruppo di cristiani evangelici di Hong Kong, che stanno cercando in un altro modo di rompere questo silenzio imposto dalle autorità. Come segnalato dal sito China Aid, da alcuni giorni è on line il testo cinese di una preghiera dedicata al 35° anniversario del massacro degli studenti di Pechino, con l’invito a chi si riconosce in questo testo a sottoscriverla a titolo personale. L’intento è quello di trasformarla in un’inserzione a pagamento che dovrebbe essere pubblicata il 2 giugno sul Christian Times, il settimanale evangelico di Hong Kong. “Nessun individuo o organizzazione ha avviato questa petizione, è stata firmata insieme da singoli individui”, precisano in una nota i promotori. Attualmente è stata sottoscritta da 225 persone, ma le adesioni restano aperte fino al 19 maggio.

Il titolo scelto offre il tono di questa preghiera: “Sui fiumi di Babilonia là sedevamo piangendo”, cioè l’inizio del salmo 137 che racconta l’esperienza dell’esilio del popolo di Israele. Il ricordo delle “rovine e delle macerie” di Gerusalemme è accostato alla brutalità della repressione di piazza Tiananmen, contro “il sangue caldo e la passione di tante giovani vite”. “Anche se non ci sono stelle o candele da accendere questa notte - recita il testo - accendiamo alla luce della grazia miracolosa di Dio una candela nel profondo della nostra anima. Portiamo avanti la loro opera incompiuta nella luce e nella preghiera. Signore, che non siano dimenticati”.

La preghiera allude, poi, anche alla situazione calata su Hong Kong, con un potere che “estende le sue mani ruvide in diversi angoli, instillando paura e intimidazione”. E facendo proprie le parole dell’apostolo Paolo nella Lettera ai Romani, chiede a Dio di insegnare a conservare anche in questo tempo “la forza della gentilezza, della tolleranza e dell'amore” e di “riparare le fratture nella società, salvaguardando la rettitudine e non permettendo che a scomparire dalla società sia la verità”.

La preghiera ricorda infine quanti sono stati dispersi, imprigionati o esiliati. “Con il tuo braccio potente - conclude il testo - aiutaci e sostienici, affinché possano comprendere la Tua volontà, discernerla, crederci e praticarla in mezzo al tumulto del mondo, in attesa del Tuo ritorno”.

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