Processo ai Khmer Rossi, nominati i membri del tribunale

Sono 30 giudici tra cambogiani e stranieri, indicati dall'Onu. Passo decisivo verso l'apertura dell'atteso processo per genocidio agli ex dirigenti del regime Pol Pot.


Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) – Il più alto organo giudiziario della Cambogia ha nominato ufficialmente 30 giudici, che presiederanno l'atteso tribunale che processerà per genocidio gli ex dirigenti Khmer Rossi ancora in vita. Un passo indispensabile per avviare il procedimento, anche se ancora non ci sono certezze sulla concreta realizzazione del processo.

Ieri il ministro della Giustizia Ang Vong Vathana ha riferito che il Consiglio supremo della magistratura ha approvato la nomina di 17 giudici cambogiani e 13 di altri Paesi, indicati dall'Onu, durante una seduta presieduta dal re Norodom Sihamoni. I giudici - rende noto Reach Sambath, un portavoce del tribunale - dovranno iniziare il loro lavoro a giugno, mentre l'inizio del processo vero e proprio è previsto per il 2007. "Spero che il processo si aprirà in un futuro prossimo" ha detto il ministro.

Dopo cinque anni di trattative, nel giugno del 2003 Cambogia e Nazioni Unite avevano trovato un accordo per la creazione di un tribunale che giudicasse i crimini perpetrati dal regime di Pol Pot. La ratifica è slittata più volte nel timore che un processo al passato potesse scuotere la nazione. Alcuni dei leader attuali del governo di Hun Sen sono ex Khmer Rossi. Alla fine degli anni '70, durante i quattro anni del sanguinoso regime di Pol Pot, sono state uccise circa due milioni di persone. Nel 1979 il regime dei Khmer Rossi è caduto, grazie a un intervento militare del Vietnam.

Fino ad oggi nessuno dei leader dei Khmer Rossi è stato processato: Pol Pot è morto nel 1998 e molti dei suoi uomini più fidati vivono ancora in Cambogia in piena libertà. Solo Ta Mok, l'ex capo della milizia e Kaing Khek Ieu sono sottoposti al regime di custodia cautelare in attesa del processo.