Il Dipartimento di Sicurezza Interna di Singapore (ISD), nel suo rapporto annuale intitolato “Singapore Terrorism Threat Assessment Report 2024”, avverte che gli estremisti islamici hanno sfruttato il conflitto israelo-palestinese per estendere la loro agenda nella città-stato. Il report: "Principale fattore di minaccia continua a essere l'auto-radicalizzazione online".
Kuala Lumpur (AsiaNews) - Nel suo rapporto sulla sicurezza pubblicato in questi giorni, il Dipartimento di Sicurezza Interna di Singapore (ISD) di Singapore ha dichiarato che, sebbene non vi siano indicazioni di un attacco imminente, la minaccia terroristica nella città-stato - che attende a settembre la visita di papa Francesco - rimane elevata. È infatti aumentata da quando il conflitto israelo-palestinese si è inasprito in seguito all'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 contro Israele. Afferma il report “Singapore Terrorism Threat Assessment Report 2024”: “Il conflitto ha generato risposte emotive in tutto il mondo, compresi atti di violenza, e gli elementi terroristici hanno fatto leva sul conflitto per promuovere la loro agenda e hanno richiesto attacchi”.
Reazioni che hanno impattato anche nella regione del Sud-Est asiatico. “Si è registrato un aumento della retorica anti-Singapore sui social media da parte di elementi estremisti regionali”, continua il documento. Alcune osservazioni chiave citate affermano che il terrorismo islamico rimane in prima linea nel panorama delle minacce terroristiche globali, in particolare da parte dello Stato Islamico in Iraq e Siria (ISIS). L'ISIS è diventata un'organizzazione segreta. È alla base della prolungata insurrezione in Iraq e Siria e mantiene una campagna di terrore globale. Nel frattempo, Al-Qaeda rappresenta una minaccia ancora latente. Il rapporto dell’ISD afferma inoltre che nel Sud-Est asiatico l'ISIS rimane il principale attore della minaccia. Secondo il rapporto, nella regione continuano a verificarsi attacchi e complotti sventati legati o ispirati all'ISIS.
“A Singapore, il principale fattore di minaccia continua a essere l'auto-radicalizzazione online. Cinquantadue individui auto-radicalizzati (tra cui 40 singaporiani e 12 stranieri) sono stati trattati ai sensi della legge sulla sicurezza interna dal 2015. La radicalizzazione giovanile è particolarmente preoccupante. Tredici dei 52 avevano meno di 20 anni”, si legge nel rapporto. L’ISD ha affermato anche che dall'ultimo rapporto rilasciato nel luglio 2023, il dipartimento si è occupato di tre casi di auto-radicalizzazione. Sono stati emessi ordini di restrizione ai sensi dell'ISA: due erano ragazzi di 14 e 16 anni, il terzo riguardava una donna di 33 anni.
“Il conflitto in corso tra Israele e Hamas ha innescato la radicalizzazione del 14enne e della 33enne. Le ideologie estremiste di estrema destra hanno radicalizzato il 16enne”, continua. Presente anche un invito rivolto alla popolazione a vigilare, affermando che la vigilanza e la preparazione sono fondamentali per la difesa del Paese dal terrorismo. “Le autorità non saranno sempre in grado di neutralizzare i complotti prima che si concretizzino o di identificare gli individui radicalizzati prima che agiscano. È fondamentale che l'opinione pubblica rimanga fortemente vigile sulla possibilità di un attacco terroristico contro il Paese, e che tale attacco possa avere successo”, sono le conclusioni dell’ISD.
Anche il ministro della Legge e degli Affari interni di Singapore, K Shanmugam, a giugno ha dichiarato che Singapore è un obiettivo importante per i terroristi. Ha detto che i recenti attacchi e arresti nella vicina Malaysia sono un promemoria di una potenziale minaccia e Singapore deve rimanere in allerta. “La nostra sicurezza è strettamente legata a quella della Malaysia. A causa della vicinanza, ciò che accade in Malaysia avrà un impatto sul nostro panorama di sicurezza”, ha dichiarato Shanmugam.
A maggio, una stazione di polizia a Ulu Tiram, nello Stato malese di Johor che confina con Singapore, è stata attaccata da un lupo solitario che ha ucciso due poliziotti e ne ha ferito un altro. L'aggressore è stato immediatamente ucciso dai proiettili della polizia. Cinque membri della famiglia del sospettato sono stati rinviati a giudizio in base alla legge sui reati di sicurezza (misure speciali) del 2012 (SOSMA). La scorsa settimana, a Johor, un ex docente e un imprenditore sono stati accusati dal tribunale di Johor Baru di possedere materiale legato al gruppo terroristico dello Stato Islamico.