Mangrovie a rischio: passi avanti nel ripristino nello Sri Lanka
di Arundathie Abeysinghe

Avviato il progetto “World Restoration Flagship” sostenuto dall'Onu per ripristinare 10mila ettari entro il 2030. Le foreste costiere sono vitali per proteggere il Paese da disastri naturali come tempeste e tsunami; hanno un ruolo cruciale nella resistenza al cambiamento climatico. Nimanthi e Semasinghe, ambientaliste: "mezzi di sussistenza sostenibili per le comunità rurali".


Colombo (AsiaNews) - Lo Sri Lanka sta compiendo passi significativi per contrastare la scarsa copertura di mangrovie, attualmente pari allo 0,3% della superficie del Paese. Un’azione fondamentale in quanto la loro mancanza aumenta i rischi provocati da cambiamenti climatici e disastri naturali come tempeste e tsunami. Per questo motivo, la Wildlife and Nature Protection Society (WNPS), principale partner scientifico del Department of Wildlife Conservation (DWC), e altri collaboratori stanno portando avanti iniziative innovative di ripristino per affrontare questa urgente sfida ambientale, migliorando al contempo la resistenza degli ecosistemi. L'iniziativa - riconosciuta come “World Restoration Flagship” - è supportata dall’assistenza tecnica e finanziaria dell’Onu e mira a raggiungere l'obiettivo di ripristinare 10mila ettari di mangrovie entro il 2030.

Le foreste di mangrovie crescono dove terra e mare si incontrano, e sono considerate la prima linea di difesa delle coste, in quanto riducono l'erosione causata da mareggiate, correnti, onde e maree. I loro intricati sistemi di radici attraggono pesci e altri organismi in cerca di cibo e riparo. La necessità dell'effetto mitigatore dell'ecosistema è stata sottolineata durante lo tsunami del 2004 nello Sri Lanka. Studiosi e ambientalisti chiedono ora maggiori misure di protezione e pratiche sostenibili per ripristinare e preservare le cruciali “foreste blu”, il nome dato alle concentrazioni di mangrovie, della lacrima d’India. Se non si interviene in modo tempestivo ed efficace, le conseguenze per l'ambiente, le comunità costiere e la resistenza al cambiamento climatico dello Sri Lanka potrebbero essere critiche.

Il progetto “Anawilundawa Accelerated Natural Mangrove” (ANRM) è stato invece un’iniziativa innovativa per il ripristino della biodiversità lanciata lo scorso anno in occasione della Giornata mondiale delle fanerogame (1 marzo) per riabilitare le mangrovie situate tra Chilaw e Puttalam, nella provincia nord-occidentale, nell'Anawilundawa Ramsar Wetland Sanctuary, che copre un’area di 1.397 ettari. Si tratta di una delle sei zone umide designate di importanza internazionale (siti di Ramsar) dello Sri Lanka, che ospita oltre 150 specie di uccelli, 20 specie di mammiferi e più di 70 specie di farfalle, tra cui oltre il 50% delle specie ittiche d'acqua dolce del Paese, rese sterili dall'allevamento di gamberi.

Le ambientaliste Nimanthi Dissanayake e Mayantha Semasinghe raccontano ad AsiaNews che “si tratta di un progetto quinquennale attuato secondo un piano dettagliato redatto dall'Università Wayamba dello Sri Lanka, in collaborazione con il DWC e il Ministero dell'Ambiente”. Le “foreste blu” sono fondamentali per l'ecosistema del Paese, in quanto contribuiscono per circa il 2% alla copertura forestale totale. “Essendo eccezionali nel trattenere il carbonio, immagazzinando fino a dieci volte più anidride carbonica per unità di superficie rispetto alle foreste pluviali tropicali, le mangrovie sono un potente strumento per mitigare il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici - aggiungono -. Le mangrovie forniscono anche una protezione costiera vitale e al tempo stesso forniscono mezzi di sussistenza sostenibili alle comunità rurali”. Dalla fine degli anni '90, la situazione si è notevolmente deteriorata: oltre il 50% dell'habitat delle mangrovie dello Sri Lanka è stato perso per l'acquacoltura dei gamberi, con gravi ripercussioni sugli ecosistemi e con l'interruzione dei mezzi di sussistenza che dipendono dalle mangrovie per la pesca, la legna da ardere, la fitoterapia e il turismo. 

Secondo alti funzionari del DWC, “poiché le foreste di mangrovie si stanno rapidamente deteriorando a causa del degrado causato dall'uomo, nel febbraio di quest'anno, un'iniziativa su larga scala per aumentare la copertura di mangrovie in tutto il Paese di oltre il 50% è stata nominata una delle sette World Restoration Flagships delle Nazioni Unite”. Progetto che fa parte del Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino degli ecosistemi guidato dal Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) e dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), un'iniziativa significativa che fa seguito agli impegni globali per il ripristino di un miliardo di ettari.

Infine, secondo alti funzionari del Ministero dell'Ambiente, nel 2015, lo Sri Lanka è diventato la prima nazione a proteggere legalmente tutte le sue foreste di mangrovie e ha istituito il Comitato nazionale di esperti per la conservazione e l'uso sostenibile delle mangrovie, stimolando diverse azioni per la protezione e la gestione delle mangrovie. Nel 2020 il governo ha anche adottato una Politica nazionale per la conservazione e l'uso sostenibile degli ecosistemi di mangrovie.

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