La giunta del Myanmar ammette: operazioni militari contro la minoranza karen

Le operazioni sarebbero necessarie per combattere la guerriglia dei componenti del Karen National Union (Knu), il gruppo armato che lotta per l'indipendenza.


Thabyenyunt (AsiaNews/Agenzie) - La giunta militare che governa il Myanmar riconosce che l'esercito porta avanti operazioni militari contro la minoranza etnica dei karen. Secondo la giunta l'azione è necessaria per reprimere la guerriglia che si oppone al governo centrale.

"I soldati portano avanti operazioni militari nelle zone dove supponiamo si nascondano i ribelli del Knu", dichiara il generale Kyaw Hsan, che assieme ai vertici militari e a diplomatici internazionali è andato nella parte est del Paese, fulcro delle tensioni fra esercito e karen. Il Knu, sigla di Karen National Union, è un gruppo di ribelli che da più di 60 anni lotta per l'autonomia. "Combattere il Knu è necessario: sono protagonisti di atti di guerriglia portati avanti con bombe o con mine piazzate sui binari della ferrovia".

Secondo osservatori internazionali questo viaggio sarebbe stato organizzato come risposta alle continue pressioni della comunità internazionale. Il governo del Myanmar è infatti accusato di perseguitare la minoranza dei karen: 11 mila persone sono state costrette con la forza ad abbandonare le loro case, e molti soffrono la mancanza di cibo e di un riparo. Gruppi di diritti umani, associazioni di avvocati, importanti esponenti internazionali, ed anche il Congresso degli Stati Uniti e l'Unione europea hanno fatto pressioni al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite affinché prenda provvedimenti. Ieri attivisti per i diritti umani hanno organizzato manifestazioni in diverse città del mondo, fra cui Ginevra e New Delhi.

La giunta militare respinge però le accuse e le definisce "pura propaganda". "Vogliono far apparire il Myanmar come un pericolo per la stabilità della regione, per far si che l'Onu prenda provvedimenti nei nostri confronti", dichiara il generale Kyaw Hsan. Il militare aggiunge che i presunti profughi in realtà si muovono di loro spontanea volontà, e che se alcuni karen sono costretti ad abbandonare le loro case questo è per colpa dei militanti del Knu che li costringono a spostarsi per evitare che aiutino i militari.