Leader islamici: "Benedetti dal petrolio, uniamoci contro l'aggressione occidentale"

Durante una tavola rotonda a Lahore, i leader delle maggiori organizzazioni islamiche dell'Asia meridionale spingono per una concreta unità fra i seguaci di Maometto, "benedetti" dal possesso delle maggiori riserve energetiche mondiali.


Lahore (AsiaNews) – Il mondo islamico "deve essere unito dai suoi esponenti religiosi" che devono inoltre  "migliorare un vero sistema democratico, in grado di contrastare il nuovo ordine mondiale americano e la propaganda negativa degli Stati europei". E' la conclusione di una tavola rotonda che si è tenuta ieri, 21 maggio, a Lahore.

Hanno partecipato – e sottoscritto l'appello – molti esponenti di spicco del mondo islamico asiatico, fra cui: Ejazul Haq, ministro pakistano degli Affari religiosi; Begum Tehmina Daultana, vice presidente della Lega musulmana del Pakistan; Khalid Mehmood, leader di Hamas; Qudsia Lodhi, ministro dell'Educazione del Punjab ed il leader del Partito popolare pakistano, Qayyum Nizami.

I partecipanti hanno sottolineato "l'assoluta necessità di rafforzare l'Organizzazione dei Paesi islamici (Opi)" che deve avere come scopo quello di "sviluppare un meccanismo di scambio di tecnologie scientifiche e di educazione comune". "E' quello che stanno facendo gli europei – hanno aggiunto – con un rafforzamento congiunto delle loro economie e con leggi che cambiano la vita dei loro cittadini".

"Le politiche del governo pakistano riguardo agli Stati Uniti – ha aggiunto Imran Khan, presidente del Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti), movimento islamico indiano – sono sbagliate e non proteggono la nazione. I leader delle nazioni musulmane devono capire la loro importanza, visto che sono stati benedetti dal dono del petrolio e delle riserve di gas". "Il progresso di tutte le nazioni – ha concluso – dipende da questi fattori. I musulmani si devono unire e rispondere alle aggressioni americane con queste armi".