Vietnam: più di 200 persone al corso dal tema "Diffondi la parola di Dio"
di Thanh Thao

I partecipanti hanno studiato la Bibbia e sono stati protagonisti di esperienza di evangelizzazione, e chiedono al governo maggiori spazi di libertà e la fine delle discriminazioni.


Ho Chi Minh City (AsiaNews) - È terminata l'edizione 2005-2006 del corso sull'insegnamento della Bibbia organizzato dall'arcidiocesi di Saigon. Il tema del corso è "Diffondi la parola di Dio". Più di 200 persone, per la maggior parte responsabili di associazioni cattoliche che operano nelle parrocchie, hanno ricevuto un attestato.

Durante gli incontri i partecipanti hanno studiato la Bibbia, la dottrina sociale della Chiesa e il lavoro sociale e parrocchiale. Hanno poi partecipato ad esperienze concrete, "sul campo", in zone di missione ed aree povere. "L'esperienza che abbiamo vissuto è eccezionale", racconta ad AsiaNews un partecipante. "Attraverso il lavoro sociale cerchiamo di esprimere la spiritualità dei cristiani, e portiamo la buona novella a tutti, anche nella nostra realtà socialista".

"Ho acquisito una maggior esperienza nel lavoro con i poveri e le comunità bisognose, ho condiviso la Bibbia e ho pregato con i miei fratelli nelle loro case", aggiunge un catechista.  "Siamo stati vicino ai poveri e a chi ha difficoltà nella vita - aggiunge un altro partecipante – e gli abbiamo dato l'opportunità di ascoltare, imparare e condividere la parola di Dio".

"Sentiamo la necessità di queste esperienze - dicono alcuni partecipanti – abbiamo sete, vogliamo imparare e vivere la parola di Dio nella nostra società consumista e materialista". Aggiungono poi che "la gente ha il diritto di non subire discriminazioni nella società. Per esempio noi siamo limitati nelle nostre libertà religiose, mentre invece non vorremmo subire limitazioni e lavorare per il bene Paese". "Amiamo il nostro Paese – ribadisce una suora – ma la politica religiosa del Vietnam ci limita. Esiste ancora una discriminazione ai danni dei cattolici e delle loro strutture sociali". "Il governo limita la crescita delle religioni", conclude un insegnante elementare. "Hanno di fatto il monopolio dell'educazione e delle attività sociali. Chi prende parte ad attività religiose può subire discriminazioni".