Cina: crescono gli stipendi, ma non per i contadini

Secondo i dati del ministero cinese per il Lavoro e per la Sicurezza sociale, coloro che lavorano nelle città hanno percepito in media il 14,6 % in più rispetto allo scorso anno, mentre per le aree rurali l'aumento si è fermato al 6,2 %.


Pechino (AsiaNews/Scmp) – Gli introiti dei lavoratori dei centri urbani continuano a salire con la crescita dell'economia nazionale, mentre rimangono praticamente fermi quelli dei lavoratori rurali. Lo confermano i dati ufficiali resi noti dal ministero cinese per il Lavoro e per la Sicurezza sociale e dall'Ufficio nazionale di statistica, secondo i quali i redditi dei lavoratori urbani sono aumentati del 14,6 % annuo nel corso del 2005.

Sempre secondo questi dati, per le aree rurali l'aumento si è fermato al 6,2 % annuo (pari a 3.255 yuan, circa 3 centesimi di euro) nonostante la crescita del Prodotto interno lordo per l'anno in esame si sia attestata sul 9,9% ed a dispetto degli altisonanti proclami dell'ultima Assemblea nazionale del Popolo, che aveva dichiarato "un impegno concreto ed immediato per il miglioramento della situazione dei contadini".

Anche se vi sono sostanziali differenze nel costo della vita – le spese di alimentazione e di abitazione sono molto più basse in campagna - la differenza si nota soprattutto nel campo della sicurezza sociale e della sanità, dove la differenza fra i costi urbani e rurali si abbatte.

Solo il 6% dei 900 milioni di abitanti delle zone rurali della Cina ha la possibilità di pagare le proprie spese mediche.

Per Mo Rong – vice direttore dell'Istituto per gli studi sulla scienza del lavoro – il governo centrale "deve abbattere le barriere economiche fra gli abitanti del Paese. La chiave per fare questo è creare più lavori, non correlati all'agricoltura, per coloro che vivono nelle aree rurali".

Un rapporto della Banca popolare cinese mostra che i lavoratori migranti – che dalle aree rurali si sono spostati per lavorare nelle città – prendono una paga pari, in media, a 8.500 yuan all'anno, meno della metà degli operai di città. Questo disavanzo è poi fortemente esacerbato da accessi limitati per i migranti alle strutture sanitarie ed a quelle previdenziali, motivo che sempre più spesso scatena le loro proteste.