Pechino, per l'Assemblea nazionale sono legali gli aborti selettivi

Continua la paurosa sproporzione del sesso dei neonati: 119 maschi ogni 100 femmine. Al momento non vi è alcuna pena per chi pratica aborti solo sulla base del sesso del nascituro.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L'Assemblea nazionale del Popolo ha rifiutato di approvare un emendamento al Codice penale che proponeva il bando degli aborti selettivi nonostante in tutto il Paese aumenti la sproporzione fra maschi e femmine. Lo hanno annunciato ieri i media statali.

I membri della Commissione permanente dell'Assemblea si sono divisi sull'idea di criminalizzare gli aborti selettivi sulla base del sesso del nascituro ed hanno deciso di eliminare del tutto la proposta da una bozza di emendamento che era stata presentata lo scorso 24 giugno.

La bozza originale prevedeva multe e reclusione fino a tre anni per l'aborto di un feto effettuato su basi non mediche. Secondo la Xinhua, al momento in Cina nascono 119 ragazzi ogni 100 ragazze: il dato evidenzia un aumento nel corso del tempo, dato che l'ultimo rilevamento di questo tipo genere dava 117 maschi ogni 100 femmine.

La legge cinese non considera illegale abortire per selezionare il sesso del nascituro. Un regolamento di pianificazione familiare proibisce la pratica se non per motivi medici, ma non menziona alcuna punizione per i trasgressori. Secondo gli esperti del ramo, è proprio questa mancanza che incoraggia la pratica di abortire nelle famiglie che vogliono un maschio.

Negli ultimi due anni, solo nella provincia dell'Hebei, le autorità hanno chiuso 201 cliniche che praticavano l'aborto selettivo.

Secondo la legge cinese, dal 1978 è consentito un solo figlio ai residenti urbani e due ai contadini. Il Paese è passato dai 5,83 figli per coppia negli anni '70 a 2,1 bambini nel 1990 e agli 1,8 attuali. Il governo vuole che, nel 2010, la popolazione non superi gli 1,37 miliardi. Questa politica ha portato a un gran numero di aborti e uccisioni di neonati femmine, per avere un maschio che porti il nome della famiglia.