Card. Sfeir: "obbligo morale" degli Usa a favorire la pace in Medio Oriente
di Youssef Hourany

In visita negli Stati Uniti, il patriarca afferma che la soluzione del problema palestinese è la chiave della soluzione dei conflitti nella regione. In Libano occorre disarmare Hezbollah, ma "non è facile", visti i rapporti del Partito di Dio con Siria e Iran.


Beirut (AsiaNews) – E' urgente che gli Stati Uniti si impegnino per favorire il processo di pace in Medio Oriente, il che comporta trovare una soluzione al problema palestinese, questione chiave della pace nella regione, ed è necessario che il Libano riacquisti la sua piena sovranità, e che quindi sia solo l'esercito a portare le armi. E' intorno a questi argomenti che si è svolti il primo incontro del patriarca maronita, card. Nasrallah Sfeir, con i giornalisti nel corso della sua visita negli Usa, che potrebbe essere occasione anche di un incontro con il segretario di Stato Condoleezza Rice.

L'inizio della terza visita pastorale del patriarca ai maroniti degli Stai Uniti, cominciata il 29 giugno a Saint Louis, ha avuto il suo momento centrale nella prestigiosa università dei padri gesuiti, dove ha ricevuto dalle mani del  suo rettore, il padre Lorenzo Biondi, il dottorato "Honoris Causa", alla presenza delle massime autorità accademiche e civili. Per l'occasione il cardinale Sfeir ha ribadito "la posizione perenne della Chiesa maronita e la sua fedeltà ai principi già vissuti e predicati anche dai suoi predecessori", insistendo sul ruolo fondamentale dei maroniti nella nascita del Libano "messaggio per l'Oriente e per l'Occidente".

Il Patriarca Sfeir, durante una conferenza stampa tenuta a Saint Louis prima della sua partenza per Chicago, seconda tappa della sua visita pastorale, ha parlato dell'"urgenza  e dell'obbligo morale dei responsabili americani di facilitare il cammino del processo di pace in Medio-Oriente, perché la causa palestinese è la spada permanente che trafigge il cuore della regione, e una volta raggiunta una soluzione del problema palestinese, molti problemi e conflitti nella regione saranno risolti".

Il Patriarca Sfeir ha poi ribadito il suo pieno appoggio al ristabilimento di un Libano sovrano, libero da ogni presenza armata non governativa. Ciò comporta il disarmo del partito di Dio, ma "disarmare gli aderenti a Hezbollah non è mica facile perché essi sono protetti dalla Siria e dall'Iran". Il patriarca ha quindi espresso la sua gratitudine alla comunità internazionale che grazie alle risoluzioni dell'Onu sta proteggendo i diritti dei libanesi già calpestati dai nemici del Paese.

Giunto ieri a Chicago, il card. Sfeir ha presieduto l'incontro annuale dei maroniti degli Stati Uniti (NAN) che coincide quest'anno con la ricorrenza del 40.mo anniversario dell'erezione della prima diocesi maronita negli Stati Uniti e con la nomina del primo arcivescovo, mons Francis El Zayek. Il patriarca ha illustrato ai partecipanti il significato della sua visita negli Stati Uniti, come "applicazione immediata delle decisioni prese durante l'ultimo sinodo maronita sulla necessità di fortificare i legami tra i maroniti del LIbano e quelli della diaspora", con un "invito forte" a contribuire alla rinascita del Libano, patria comune dei cristiani e dei musulmani.

Fonti del seguito del patriarca Sfeir, hanno rivelato ad AsiaNews il desiderio e l'impegno di esponenti maroniti di ottenere un incontro di natura politica tra il cardinale Nasrallah Sfeir ed il segretario di Stato, Condoleezza Rice, soprattutto dopo l'assegnazione del dossier libanese ad un nuovo ambasciatore, Robert Danin, al posto di Elizabeth Debel.