Sulla questione dei missili, la Cina "non ha ottenuto nulla" da Pyongyang
Lo sostiene Christopher Hill, da due giorni a Pechino per consultazioni sulla risposta dell'Onu alla provocazione nordcoreana. Il regime di Kim Jong-il chiede a Seoul aiuti alimentari in cambio della protezione militare offerta a tutta la penisola.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – I cinesi non hanno fatto "alcun progresso" con la Corea del Nord e la delegazione di Pechino che da tre giorni è a Pyongyang "finora non ha ottenuto nulla". E' negativo il giudizio del segretario aggiunto per gli affari asiatici del Dipartimento di Stato Usa, Christopher Hill sul tentativo che le autorità cinesi stanno compiendo per mediare sulla risposta dell'Onu ai lanci di missili nordcoreani. Pyongyang, intanto, ha chiesto alla Corea del Sud aiuti alimentari in cambio della protezione militare che offre a tutta la penisola.

Hill, che sta compiendo un giro tra le capitali asiatiche maggiormente coinvolte nella vicenda dei missili nordcoreani, è giunto a Pechino dopo essere stato a Seoul e Tokyo. Nel corso dei due giorni della sua attuale permanenza a Pechino ha incontrato il ministro degli Esteri Li Zhaoxing.

Ora, al momento di lasciare il Paese ha sostenuto di prevedere un "messaggio molto forte" della comunità internazionale alla Corea del Nord. "Ho parlato finché ho potuto – ha detto - della missione dei cinesi a Pyongyang. Non c'è stato alcun progresso". Hill, che si è detto "preoccupato" dell'atteggiamento mordcoreano, ha detto che "i cinesi sembrano perplessi quanto noi. La Cina – ha aggiunto – ha fatto talmente tanto per quel Paese, che sembra voler ricevere senza dare nulla in cambio". "I cinesi – ha concluso – mi sembrano un po' frustrati".

La missione di Hill ha fatto seguito al rinvio della decisione su quale progetto di risoluzione – uno di Giappone e Stati Uniti che prevede sanzioni ed uno sino-russo che non le prevede - il Consiglio di sicurezza dovesse adottare sulla Corea del Nord. Il rinvio era stato deciso lunedì 9 proprio per consentire la mediazione cinese.

Nel frattempo, il regime stalinista guidato da Kim Jong-il ha chiesto a Seoul di "fornire al più presto gli aiuti umanitari promessi alla popolazione" come ricompensa per la "protezione" che assicurano a tutta la penisola. Kwon Ho-ung, consigliere del gabinetto presidenziale nordcoreano, ha detto ieri che "l'ideologia Songun [che predica lo sviluppo delle forze militari come prima necessità per il Paese ndr] ci ha impoveriti, ma in questo modo siamo in grado di aiutare Seoul e la popolazione sudcoreano a difendere la propria sicurezza".

Inoltre, Kwon ha chiesto di sospendere le esercitazioni militari congiunte fra Corea del Sud e Stati Uniti ed ha invitato "ogni patriota della penisola coreana" a visitare "i luoghi sacri del Nord" per festeggiare la liberazione dal regime colonialista giapponese, il 15 agosto. Fra questi "sacrari" sono inclusi il mausoleo dove giace imbalsamato Kim Il-sung, tuttora presidente della Corea del Nord nonostante sia morto 12 anni fa, ed il "cimitero dei martiri patrioti".