Alla sbarra i due maggiori partiti politici thailandesi

La Corte Costituzionale aprirà un processo contro il partito al potere e quello all'opposizione per frode elettorale nelle elezioni generali del 2 aprile scorso. Premier: "pronto a testimoniare".


Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – La Corte costituzionale della Thailandia oggi ha accettato di aprire un processo contro i due maggiori partiti politici del Paese, che ora rischiano lo scioglimento. Le accuse alle due formazioni politiche sono il risultato di un'indagine ordinata dall'Ufficio del procuratore generale. Sia il Thai Rak Thai del premier Thaksin Shinawatra che i Democratici, all'opposizione, sarebbero colpevoli di frode elettorale commessa durante la controversa consultazione popolare dello scorso 2 aprile, già annullata a maggio dalla Corte Suprema. Quello di oggi è l'ultimo atto di una vicenda che da mesi vede la Thailandia in un limbo politico.

Ai Democratici si imputa il boicottaggio delle elezioni di aprile, mentre il Thai Rak Thai è accusato di aver finanziato partiti politici minori nel tentativo di conferire maggiore legittimità all'appuntamento elettorale. Implicati nelle accuse anche altri tre partiti marginali. Questo processo potrebbe lasciare la Thailandia priva delle sue due principali compagini politiche, sebbene gli analisti lo ritengano piuttosto improbabile.

Dopo l'annullamento delle elezioni, la Giustizia thailandese ha lavorato per trovare il modo di uscire dall'empasse, ma senza riuscire a fare grandi passi avanti. Alla luce dei recenti eventi, le nuove elezioni generali, previste per il 15 ottobre prossimo, potrebbero subire uno slittamento.

Intanto il primo ministro Thaksin Shinawatra, intorno a cui si è originata l'attuale crisi, ha dichiarato di essere "pronto a testimoniare". Egli ha anche ammesso che qualche membro del suo partito non si è comportato correttamente durante la campagna elettorale per il 2 aprile, salvo dichiarare che non bisogna ritenere responsabile il partito per le azioni di pochi singoli.